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Qualità dell'aria a Verona e provincia, continua l'allarme: "Di smog si muore"

Dopo l'indagine di Legambiente condotta a San Martino Buon Albergo e in altri luoghi del Veronese, torna alla ribalta il tema dell'inquinamento dell'aria e delle connesse malattie

In Veneto, le malattie respiratorie rappresentano la terza causa di morte e si prevede che la prevalenza di tali patologie sia destinata ad aumentare. Di questa correlazione con gravi malattie è convinto da anni anche un illustre pneumologo veronese, Roberto Dal Negro, responsabile del Centro Nazionale Studi Respiratori di Verona, secondo il quale "di smog si muore, questo è certo. Non solo, è cresciuta nel corso degli anni. E a pagarne le maggiori conseguenze sono i soggetti più deboli: anziani, categoria in cui arriva al 60%, e bambini, dove siamo addirittura all’80%".

La lotta alle malattie respiratorie si attua con l’adozione di misure preventive a medio e lungo termine e limiti idonei, specie delle polveri sottili (Pm10 e Pm 2,5), a salvaguardia della salute dell’intera popolazione. Nei giorni scorsi è finita nel mirino San Martino Buon Albergo, indagine di Legambiente sulla qualità dell'aria
la qualità dell'aria a San Martino Buon Albergo, nell'ambito di una campagna di monitoraggio realizzata da Legambiente Verona anche in altri punti della provincia. In merito è intervenuto l'esponente del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati: "
Continua l’allarme smog a Verona, come dimostrato anche dai recenti controlli effettuati a San Martino Buon Albergo. I veneti purtroppo che soffrono di malattie alle vie respiratorie hanno superato quota 600 mila. Sarebbero 270 mila quelli malati di Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e di asma bronchiale e 340 mila gli affetti da asma grave”.

L'onorevole Fantinati del M5S poi aggiunge: “Secondo ESCAPE (European Study of Cohortes for Air Pollution Effects), uno studio europeo che dal 2010 al 2014 ha esaminato 21 città europee, Verona è risultata al 2° posto per l’aria irrespirabile e le polveri sottili. In particolare nel capoluogo scaligero, l'asma interessa 18 mila persone e il Bpco 14 mila. Per questo motivo ho chiesto, attraverso una interrogazione a risposta scritta, al Ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, quali iniziative intenda adottare per tutelare la salute della popolazione del Veneto, giungere a scelte uniformi di prevenzione e proteggerla da patologie che presentano anche evidenti costi sociali e sanitari. Se non ritenga urgente assumere iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di ridurre il rischio di superamento dei valori limite, anche al fine di evitare procedure d'infrazione in ambito europeo al nostro paese.”

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