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Politica San Zeno / Via Pontida

Richiedenti asilo in via Pontida. M5S: "Più collaborazione con la Prefettura"

La Lega Nord ha raccolto oltre 500 firme di cittadini contrari, ma per i 5 Stelle veronesi il vero problema è lo scarso appoggio dato dai sindaci al prefetto Mulas

Ha superato la soglia delle 500 firme in quattro ore la raccolta fatta dalla Lega Nord di Verona ieri, 5 febbraio, in piazza Pozza a San Zeno contro il progetto del prefetto Salvatore Mulas di ospitare un gruppo (si parla di 15 persone) di profughi nell'edificio di via Pontida dove erano sistemati alcuni uffici della Prefettura.

Nonostante la pioggia "più di 500 firme per dire no al centro profughi in via Pontida - scrive il segretario comunale della Lega Nord Verona Paolo Tosato - No alle folli politiche del governo sull'immigrazione. No alle scelte calate dall'alto e imposte ai quartieri e ai cittadini".

Il prefetto sembra intenzionato comunque ad andare avanti, nonostante le critiche piovute non solo dalla Lega Nord. Prova ad andare oltre lo scontro diretto il Movimento 5 Stelle veronese, secondo cui il problema non è se va bene o non va bene ospitare 15 profughi in via Pontida. "La questione è se ci sia o meno un'alternativa - fa sapere Federico Chiarelli - La Prefettura ha scelto quel luogo non a caso, ma perché ce l'ha in gestione. Se il sindaco o la circoscrizione non considerano il luogo adatto diano alla Prefettura un luogo alternativo. Il problema è sempre quello, se i sindaci non collaborano con la Prefettura questa deve arrangiarsi con i privati o, come in questo caso, da sola utilizzando gli edifici che ha in gestione. E rideremo (non molto) quando il prefetto sarà costretto a riempire di profughi la sede della Prefettura e ci troveremo con un centinaio di profughi in piazza dei Signori".

"Il prefetto è stato chiaro e tra l'altro la nostra posizione è la medesima - conclude Chiarelli - Abbiamo oltre 90 comuni, ospitando un piccolo numero in ogni comune si eviterebbero queste forzature e sarebbero più veloci le pratiche burocratiche di verifica. Lo stiamo dicendo da mesi ma l'amministrazione è sorda e la tensione sociale cresce. La giunta non vuole impegnarsi a gestire una situazione che non è più emergenziale ma diviene sempre più sociale. Se non si interviene seguendo le direttive della prefettura i disordini saranno sempre maggiori e le cooperative continueranno indisturbate a speculare sui richiedenti asilo".

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