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Presidenze: Venezia "ricompensa" Verona

Bassi, Cenci e Bendinelli "capicommissione". Un successo dopo i tagli in Giunta

Il dimezzamento degli assessori regionali “made in Verona” sarà ricompensato con un sorprendente numero di presidenze di commissioni consiliari. Saranno ben 3 su 8, infatti, le commissioni regionali capitanate da consiglieri veronesi. Per essere più precisi, da due consiglieri del Carroccio ed uno del partito di Berlusconi. I leghisti destinati a diventare presidenti sono Andrea Bassi, che dovrebbe presiedere i lavori della commissione seconda, quella che si occupa di edilizia ed urbanistica e che nella passata legislatura è stata ad appannaggio del forzitalista Tiziano Ziggiotto, ed il rieletto Vittorino Cenci, che probabilmente andrà alla sesta. La commissione che si occupa di turismo e cultura per la quale, a quanto si sa, il leghista della Bassa ha espresso la propria preferenza dopo aver capito che le speranze di arrivare alla commissione sanità e sociale, la quinta, sarebbe risultata vana. Perché l’affidamento al leghista veronese Luca Coletto dell’assessorato alla Sanità ha fatto sì che il Pdl abbia reclamato con forza il relativo scranno commissariale.

Pdl che, per quanto riguarda Verona, su un presidente di commissione comunque conterà. Si tratta del supervotato Davide Bendinelli, che si occuperà di agricoltura, caccia e pesca, ovvero delle materie di competenza della quarta commissione. “In particolare l’agricoltura è un settore che mi ha sempre interessato”, spiega lo stesso Bendinelli, “per cui quando mi è stato scelto quale era la mia preferenza non ho avuto dubbi”. Dopo il ridimensionamento che Verona aveva subito al momento della nomina dell’esecutivo, insomma, ora a Venezia si sta lavorando per ricompensarla. A meno che, però, tutto non venga sconvolto nelle ultime battute della trattativa. Negoziazione che peraltro oggi vivrà un momento decisivo con una riunione dei capigruppo nella quale dovrà essere deciso se la commissione Statuto, l’ottava, verrà data, come avveniva nelle scorse legislature, all’opposizione, oppure se, come pare più probabile, verrà guidata da un esponente del Pdl. Nel caso in cui tale presidenza andasse al Pd si romperebbe il perfetto equilibrio pattuito fra Lega e Pdl, con quattro commissioni a testa, ed il Carroccio potrebbe chiedere qualche aggiustamento in corsa. Un’ipotesi che però sembra destinata a rimanere tale, tanto che c’è chi ipotizza che già domani vengano resi noti i nomi dei presidenti. E, ovviamente, a Verona c’è chi sta già incrociando le dita.

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