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Sergio Mattarella rieletto presidente della Repubblica, sullo sfondo la delusione di Casellati: le reazioni in Veneto

Anche questa volta di sabato, con ben 759 voti che lo rendono dopo Pertini il presidente più votato, Sergio Mattarella è stato rieletto al Quirinale

La lunga settimana di passione vissuta in Italia per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica può infine dirsi conclusa. La rielezione del presidente uscente, Sergio Mattarella, porta con sé sullo sfondo, inevitabilmente, anche la grande illusione di un centrodestra unito che puntava alla nomina della avvocatessa veneta, già seconda carica dello Stato, la rodigina Maria Elisabetta Alberti Casellati (eletta in parlamento nel collegio di Venezia, prim'ancora in quello di Padova e Cittadella). Certamente vicina al governatore Zaia, le aspirazioni di quest'ultima si sono però bloccate a quota 382 voti, quando ne sarebbero serviti almeno 505 e all'appello tra quelli possibili provenienti dal centrodestra ne sono venuti a mancare una settantina. Il suggello a questa vicenda politica che di certo può essere presentata come un "passo falso" nella storia personale della presidente del Senato Casellati, è racchiusa nell'immagine che segna l'epilogo delle elezioni quirinalizie: il presidente della Camera Fico legge la comunicazione formale dell'esito del voto del parlamento, sullo sfondo la presidente del Senato e Sergio Mattarella, presidente della Repubblica che fu e che sarà di nuovo. 

«Ringrazio i presidenti della Camera e del Senato per la loro comunicazione. Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati delle Regioni per la fiducia espressa nei miei confronti. I giorni difficili trascorsi per l’elezione alla presidenza della Repubblica nel corso della grave emergenza che stiamo tuttora attraversando - sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale - richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati - e, naturalmente, devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti - con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini». È quanto ha dichiarato il presidente Sergio Mattarella al termine dell'incontro con i presidenti del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e della Camera, Roberto Fico, che gli hanno per l'appunto comunicato l'esito della votazione per l'elezione del presidente della Repubblica.

La rielezione di Sergio Mattarella è stata accolta con favore anche in Veneto, come inevitabile che fosse, dai parlamentari del Pd, a comiciare dall'On. Diego Zardini che commenta così l'esito della votazione di ieri: «Dopo giorni difficili con trattative intense, davanti a un incrocio di veti e tentativi di forzature, dal Parlamento arriva la scelta più forte e in sintonia con i cittadini italiani. Una larghissima maggioranza parlamentare e delle Regioni ha votato la riconferma del presidente Mattarella. Autorevolezza, garanzia di imparzialità, una guida sicura per la Repubblica, da sempre la linea del Partito democratico e di Enrico Letta. Ora il governo e il Parlamento possono lavorare ancora più efficacemente sulle emergenze nazionali e internazionali. Intanto grazie al presidente Mattarella che ha confermato l’alto senso di responsabilità e del dovere ancora una volta dimostrati nei confronti dell’Italia e degli italiani». 

Anche l'On. Vincenzo D'Arienzo, sempre tra i dem, ha salutato con favore la rielezione di Sergio Mattarella: «Sono felice d'aver contribuito all'elezione di una persona di enorme valore morale e politico che in questi anni ha ben rappresentato la Nazione e gli italiani tutti. L'elezione di Mattarella conferma l'assetto straordinario che ci siamo dati per affrontare la pandemia e utilizzare i finanziamenti europei: una larga maggioranza a sostegno del governo Draghi. Il perdente in assoluto - ha aggiunto l'On. D'Arienzo - è Matteo Salvini che, insieme a Giorgia Meloni avevano immaginato un percorso diverso che portasse alla fine della legislatura per un voto con questa legge elettorale».

Proprio dal fronte Lega, tra gli esponenti veneti, arrivano dichiarazioni che non mancano di evidenziare le difficoltà tutte interne al centrodestra che si è riscoperto meno unito di quel che sin qui aveva lasciato credere di essere. Tra queste vanno annoverate senz'altro le parole del senatore leghista Andrea Ostellari: «Matteo Salvini ha fatto quello che doveva e poteva fare in questa circostanza, contando su una squadra di centrodestra che, in una occasione non ha voluto, in parte, sostenere un candidato di centrodestra, come la presidente Maria Elisabetta Casellati. E in un’altra ha maldestramente scelto di dare un segnale inutile, votando un candidato di bandiera. Per questo trovo inaccettabili alcuni commenti che arrivano da chi dovrebbe giocare nella stessa squadra. Alcuni rappresentanti dei partiti che avrebbero dovuto essere alleati, non facciano la morale alla Lega, unica forza che ha dimostrato fino in fondo coraggio, compattezza e lealtà».

Ancor più nette ed esacerbate sono poi le dichiarazioni che risuonano in terra veronese dal fronte di Fratelli d'Italia, il partito del sindaco Federico Sboarina e dell'On. Ciro Maschio che, sulla via del ritorno dopo la settimana romana, ha affidato ai social tutto il suo malcontento: «Torno a casa dopo una settimana in parlamento, - scrive l'On. veronese Ciro Maschio - con la rabbia per lo squallido spettacolo a cui ho assistito, ma con l’orgoglio di appartenere alla comunità di Fratelli d’Italia e la coscienza pulita di chi non ha tradito la parola data. Non siamo tutti uguali. Noi non siamo come loro. Questa triste pagina della storia repubblicana ci sprona a lottare con ancora più determinazione per un’altra politica e per rappresentare degnamente gli italiani che non meritano tutto questo». 

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