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Lega Nord, presentato il "Comitato Veneto per il NO alla riforma costituzionale"

È stato presentato questa mattina a Verona presso il Caffè Liston 12 di piazza Brà, il neonato "Comitato Veneto per il NO alla riforma costituzionale" alla presenza di alcuni fra i principali esponenti della Lega Nord

Si è tenuta nella mattinata di oggi, sabato 13 agosto, la presentazione del "Comitato Veneto per il NO alla riforma costituzionale". Erano presenti: il Segretario Provinciale Lega Nord - Liga Veneta di Verona, Paolo Paternoster, il Segretario cittadino Lega Nord Verona , il Sen. Paolo Tosato, Paolo Franco e Francesca Toffali rispettivamente responsabile nazionale e provinciale del "Comitato Veneto per il NO alla riforma costituzionale" con gli assessori regionali Luca Coletto ed Elisa De Berti ed infine il Presidente del consiglio comunale di Verona Luca Zanotto.

La Lega Nord di Verona con la presentazione del "Comitato Veneto per il NO alla riforma costituzionale" ha voluto lanciare e promuovere una vera e propria campagna informativa su tutto il territorio Provinciale per spiegare le ragioni del NO alla Riforma Costituzionale. A tal fine, hanno commentato gli esponenti veronesi, verranno organizzati nei prossimi giorni, incontri pubblici e verrà intensificata la presenza di gazebo e banchetti ai mercati e nelle Piazze principali nei Comuni dell'intera Provincia.

Il "Comitao per il NO alla Riforma Costituzionale" promossa dal Governo Renzi ha ribadito e confermato in mattinata i motivi del suo dissenso, nei confronti di quella che giudica una Riforma che mette al centro il potere dei Governanti sui cittadini e non quello dei cittadini su chi governa, o ancora che "elimina l'equilibrio dei poteri e dà la possibilità ad un Segretario di Partito di scegliere i Deputati, indicare il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica, controllare la Corte Costituzionale e il CSM".

Sono molti altri i nodi problematici evidenziati dagli esponenti della Lega Nord, a cominciare dalla sottrazione del "potere ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, alle Regioni di competenze e risorse, così come ai Comuni e ai territori periferici". In sostanza una Riforma giudicata centralista dagli uomini della Lega "che non cancellerà il Senato e il bicameralismo ma lo renderà solo più confuso e conflittuale". Il voto è atteso per ottobre, ma la campagna contro Renzi (in ambiente leghista di parla da un po' di "Referenzium") pare davvero essere già iniziata.

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