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Popolo della Famiglia contro Matteo Renzi: "Un premier da 4 in pagella"

Il segretario nazionale del movimento ha criticato il presidente del consiglio dopo la sua visita a Verona: "Ha partorito la peggiore riforma costituzionale possibile"

La visita del premier Renzi a Verona è lo spunto da cui parte la nuova critica del Popolo della Famiglia, movimento che da poco ha anche una sua rappresentanza a livello locale. Il segretario nazionale Gianfranco Amato ha notato una certa ridondanza del numero 4 nell'attuale politica renziana, a partire dal piano industriare Italia 4.0. "Un quattro magico - scrive Amato - come il 4 dicembre, data del referendum che lo stesso Renzi prospetta come la svolta epocale del nostro paese. Un quattro magico come i quattro miliardi promessi dal premier per la ricostruzione dell’ultimo terremoto del Centro Italia. Un quattro magico come i quattro anni previsti per rilanciare il nuovo piano nazionale per l'industria. In verità l’unico quattro cui il nostro Matteo potrebbe davvero aspirare è quello del voto della sua pagella".

"Ha partorito la peggiore riforma costituzionale che mente umana avesse mai potuto immaginare e sfornato la peggior legge della storia del nostro ordinamento giuridico: quella sulle unioni omosex - continua Gianfranco Amato - Ha venduto l’Italia ai quattro peggiori personaggi di livello mondiale che l’occidente abbia mai conosciuto: Merkel, Hollande, Obama, Draghi. Ha spento la speranza dei giovani italiani costretti ormai ad emigrare e ha chiuso gli occhi di fronte ai dati sul tasso di natalità la vera grande priorità del nostro paese".

Ma la visita di Renzi non poteva non lasciare strascichi sul dibattito del referendum. Il Popolo della Famiglia è schierato per il No, come buona parte del centrodestra. Non tutto però, NCD ad esempio è per il Sì e anche Fare!, il movimento di Flavio Tosi. Il sindaco di Verona infatti spera che con la conferma della riforma costituzionale, vengano poi modificati la legge elettorale Italicum e anche la norma che limita a due i mandati da sindaco, così da potersi ricandidare alle prossime elezioni amministrative. 

E se il centrodestra non è unito, non lo è neanche il centrosinistra, con posizioni diversificate anche all'interno del PD locale. La più clamorosa è la presa di posizione del capogruppo in consiglio comunale Michele Bertucco che ha dichiarato che voterà No.

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