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Polo unico del Garda, per Sandri "un tiro alla fune"

Secondo l'assessore regionale alla Sanit i sindaci non hanno le idee chiare

“La nuova ipotesi di polo ospedaliero unico proposta oggi sulla stampa da alcuni sindaci dell’area del Garda-Baldo dimostra che, all’interno della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 22, ci sono ancora poca chiarezza e posizioni molto diverse su questa prospettiva. La mia disponibilità a iniziare a parlarne non deve essere interpretata come disponibilità a partecipare ad una sorta di tiro alla fune tra diverse aree geografiche, tanto sterile quanto improduttivo”. Lo ha detto oggi l’assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri, commentando la proposta lanciata da alcuni sindaci dei Distretti 1 e 2 dell’Ulss 22 di Bussolengo.

“Ribadisco – aggiunge Sandri – che ogni ipotesi di polo unico va affrontata con raziocinio, a partire dalla consapevolezza che si tratterebbe di una prospettiva a lungo termine, non meno di 10-15 anni, con un lungo iter amministrativo a cominciare dalla modifica della programmazione regionale e dalla definizione degli strumenti urbanistici locali, e con la necessità di reperire ingenti finanziamenti, cosa mai facile”. Nello specifico caso dell’Ulss 22, nella quale le proposte avanzate sono già due (un polo del Sudovest e oggi quello del “Garda-Baldo”), Sandri sottolinea che “è prima di tutto necessario che la Conferenza dei Sindaci faccia chiarezza al suo interno su molte questioni, a cominciare da un’ipotetica collocazione dell’ipotetica nuova struttura. Fatto questo – conclude Sandri – la mia disponibilità a sedermi ad un tavolo ci sarà, purchè si tratti di iniziare un ragionamento improntato prima di tutto al raziocinio ed al realismo, e nel concetto di raziocinio e realismo non possono certo rientrare proposte estemporanee veicolate a mezzo stampa”.

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