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Martedì, 23 Aprile 2024
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Seminario su integrazione a Verona, Rotta (Pd): "Non bisogna alimentare odio"

Il 20 novembre si terrà a Verona un seminario sull'integrazione al quale parteciperà anche l'europarlamentare Kyenge. In merito è stato annunciato un presidio di protesta da parte dell'estrema destra

«Banalizzare quanto è accaduto a Parigi semplificandolo, come vorrebbero alcuni, in uno scontro tra religioni equivale a mettere in discussione i nostri valori di convivenza, democrazia e libertà, in altre parole: consegnare la vittoria nelle mani dei terroristi», così Alessia Rotta, deputata e Responsabile Nazionale Comunicazione del Pd, ha commentato oggi l’annunciato presidio di un gruppo di estrema destra a Verona, in occasione di un seminario sull’integrazione che si terrà il prossimo 20 novembre, al quale parteciperà l’europarlamentare Cécile Kyenge. Esprimendo vicinanza alla parlamentare europea, Rotta ha poi dichiarato: «Quanto è accaduto a Parigi è una tragedia per tutta l’Europa. Gli attentati del 13 novembre, come quelli precedenti, hanno sicuramente mostrato una fragilità nella capacità di coordinamento della sicurezza in Europa, aprendo una discussione complessa sulla questione dei cosiddetti ‘foreign fighters’». 

«Si tratta appunto di problemi complessi - prosegue la deputata Pd - a cui bisogna dare risposte articolate. Questi fatti devono spingerci a trovare gli strumenti più efficaci per promuovere l’inclusione sociale. L’insegnamento della lingua italiana è il punto di partenza. Ciò su cui si interrogheranno i soggetti che parteciperanno al seminario di alto livello istituzionale, che si terrà venerdì a Verona, è l’efficacia delle norme che rendono obbligatoria la conoscenza della lingua. Migliorare da un lato, se necessario, la legge, per favorire l’integrazione, senza commettere tuttavia gli errori del passato, e mostrare, dall’altro lato, determinazione sul piano della sicurezza».
«L’espulsione di 55 sospetti terroristi in un anno - conclude Rotta - è la dimostrazione che il Governo è impegnato seriamente su questo fronte. Non dobbiamo poi dimenticare che fino ad oggi dobbiamo la nostra sicurezza a uomini e donne che silenziosamente lavorano ogni giorno perché fatti simili a quelli accaduti in Francia non accadano in Italia. C’è chi, sciacalli professionisti, preferisce costruire muri: alle frontiere d’Europa, e al suo interno, poi, perché no, tra Regioni, comuni fino ad arrivare al nostro condominio. E chi non rinuncia ai nostri valori di libertà e combatte il terrorismo anche sul piano sociale».
«In questo momento ci troviamo in una situazione emotiva particolare e proprio per questo -  sostiene Emanuele Amaini, segretario del sesto Circolo Pd di Verona -  soffiare sul fuoco delle divisioni e dell'odio non fa bene a quell'unità di cui abbiamo bisogno per  sconfiggere la paura». «Le norme approvate alla Camera sullo ius soli  - prosegue Amaini - sono equilibrate, ma soprattutto giuste. Per questo crediamo sia importante discuterne apertamente, nell'evento che abbiamo organizzato la sera del 20 novembre prossimo al Centro Tommasoli di borgo Venezia, insieme ad una dei suoi principali sostenitori, Cécile Kyenge».

«Abbiamo tutti bisogno di un'Italia più unita - conclude - ed escludere i giovani compagni di scuola dei nostri figli non è una strada percorribile. L'Italia è un paese che sperimenta l'immigrazione da meno tempo di altri in Europa, dobbiamo fare tesoro dei pregi e difetti di chi ha un'esperienza più lunga della nostra e giungere un modello italiano di integrazione, che ci veda tutti più uniti e italiani».

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