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Elezioni provinciali, polemiche nel centrodestra e nel centrosinistra

Manuel Scalzotto è il nuovo presidente della Provincia di Verona, ma il centrodestra a trazione leghista non ha preso tutti i voti che si aspettava e il centrosinistra se la prende con chi non ha votato

È stata un'elezione di secondo livello, quindi non ha coinvolto i cittadini, ma il voto che ha portato Manuel Scalzotto alla presidenza della Provincia di Verona rischia di avere ripercussioni politicamente rilevanti a livello locale. Ad eleggere Scalzotto sono stati i sindaci e i consiglieri comunali veronesi che si sono divisi praticamente a metà tra il candidato leghista che poi a vinto e lo sfidante Arturo Alberti. In sostanza, Alberti ha ricevuto più preferenze ma non ha vinto a causa del calcolo ponderato dei voti, calcolo tiene conto della grandezza dei comuni e quindi fa pesare di più gli elettori dei comuni più popolosi.
Sicché, ci si ritrova con un centrodestra veronese a trazione leghista che vince ma non stravince, anzi cerca al suo interno coloro che non hanno votato per Scalzotto. E dall'altra parte c'è un Partito Democratico che se la prende con chi non ha votato ma che ancora non sa dove guardare, se verso le forze apertamente di sinistra o verso quelle più moderate e poco salviniane.

Nella caccia ai franchi tiratori del centrodestra il gruppo di Verona Domani parla chiaro con i suo presidente Paolo Rossi: «Abbiamo votato compatti e convintamente Manuel Scalzotto. A differenza di altri, abbiamo fatto numerosi incontri specifici su tutto il territorio con molti amministratori per permettere a tutti di conoscere meglio il candidato Scalzotto e per ribadire il proprio appoggio».

Elisa La Paglia, consigliere comunale del PD di Verona, parla invece di «regalo a Zaia e Fontana fatto da tre consiglieri di minoranza (i due del Movimento 5 Stelle e uno di Bertucco) che non sono andati a votare perché o vorrebbero le Provincie come erano prima o non le vorrebbero proprio. In attesa che ciò avvenga loro si pongono, a priori, fuori da qualsiasi discussione di merito. Quindi Scalzotto può ringraziare i tre "Ponzio Pilato" veronesi». E Bertucco ha replicato: «Posso soltanto dire che sono venuto a conoscenza del fatto che avrei dovuto votare per Alberti soltanto alla vigilia del voto, quando avevo già annunciato da giorni la mia astensione, e che nei mesi precedenti nessuno ha mai preso posizione sui temi difficili dell'amministrazione provinciale, che è stata sì scassata dalle riforme renziane, ma custodisce ancora deleghe importanti per la vita dei cittadini. Faccio poi notare che lo stesso PD si è ben guardato dal manifestare pubblicamente il suo sostegno ad Alberti. Ora il Pd può votare come meglio crede, ma se vuole fare il centrosinistra, prima di imbarcarsi con tosiani e forzisti, dovrebbe aprire un confronto con le altre formazioni di centrosinistra. È puerile riscoprire l'utilità della sinistra solo quando servono i suoi voti».

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