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Piscine Lido, Tosi: «Rifiutata offerta, ora i veronesi pagano 3 milioni di euro per i lavori»

«Un modo singolare, certamente antieconomico, - ha dichiarato attaccando la giunta il consigliere Flavio Tosi - di accettare o rifiutare i project financing dei privati»

«Per Sboarina ci sono project financing di serie A e di serie B. Mentre la sua priorità è lo stadio nuovo, che peraltro non era neppure nel programma elettorale, Sboarina non vuole trovare una soluzione sulle storiche piscine Lido, per le quali non si è nemmeno degnato di ascoltare la proposta di un gruppo spagnolo leader nel settore degli impianti sportivi». Ad affermarlo è l'ex primo cittadino di Verona Flavio Tosi che sul tema attacca direttamente il suo successore, accusandolo di aver ignorato il «gruppo che il 4 ottobre in una lettera proponeva un project per le piscine Lido e il Centro Federale, quindi su tutto il complesso natatorio di via Galliano».

piscine lido verona

Le piscine Lido a Verona

Secondo quanto esposto dal consigliere comunale veronese Flavio Tosi,  l'Assessorato allo Sport del Comune scaligero avrebbe risposto al gruppo spagnolo che «sulle Lido c'è già una gara in corso e che la loro proposta non interessa». Tuttavia, l'ex primo cittadino sottolinea come a suo modo di vedere «il progetto di Sboarina preveda che i veronesi paghino quasi 3 milioni di lavori di riqualificazione, mentre gli spagnoli proponevano di accollarseli loro quei costi». In sostanza l'accusa mossa dal consigliere Tosi è quella di aver detto "no" ad «un gruppo leader spagnolo che voleva fa rinascere le Lido a costo zero per il Comune, a cui anzi avrebbe garantito anche un canone annuale per l'uso delle piscine. Un modo singolare, certamente antieconomico, - sentenzia Tosi - di accettare o rifiutare i project financing dei privati».

A stretto giro è quindi arrivata la replica alle accuse mosse dall'ex sindaco, direttamente da parte dell'assessore allo Sport Filippo Rando, il quale ha specificato che se fosse stato preso in considerazione il project degli spagnoli o un qualunque altro progetto di finanziamento, le piscine Lido sarebbero rimaste ancora più a lungo chiuse. Secondo quanto riferito dall'assessore, infatti, «l'impianto su cui sorgono le piscine è demaniale, quindi il Comune non può concedere il diritto di superficie circa una proprietà che non gli compete». Ed è proprio tale "diritto di superficie" ciò di cui un qualunque privato ha necessità per presentare un piano d'investimento tarato su più anni. Per tal motivo, secondo la versione dell'Ass. Rando, il Comune di Verona avrebbe quindi deciso di mettere di tasca propria il denaro da destinare alla riqualificazione e riapertura delle piscine Lido.

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