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Pedemontana, dubbi di Cantone. PD: "Passi tutto in mano al ministero"

Il presidente dell'autorità anticorruzione non ha valutato del tutto positivamente l'addizionale Irpef per il completamento dell'opera. M5S: "L'incapacità di Zaia è palese"

La richiesta d'intervento urgente da parte del ministro Delrio e i dubbi del presidente dell'autorità anticorruzione Cantone. Anche dopo il sì del consiglio regionale all'addizionale Irpef per completare la Spv, superstrada pedemontana veneta, chi si oppone all'opera non si ferma.

I senatori del Partito Democratico, con prima firmatrice Laura Puppato, hanno presentato un'interrogazione al ministro Delrio chiedendo se "non ritenga vi sia un pesante rischio che l'opera venga bloccata da ricorsi e procedimenti civili a causa dei cambiamenti, in corso d'opera e senza oggettività sul bando con cui è stata assegnata; se non ritenga che l'addizionale Irpef imposta al fine di assicurare la copertura finanziaria dell’opera non contrasti con la legge e non fosse piuttosto necessario introdurre una tassa di scopo; se non ritenga doveroso, considerata la manifesta incapacità della Regione Veneto, nonché l’interesse nazionale ed europeo dell’opera, applicare il principio di sussidiarietà al fine di gestire direttamente l'opera attraverso il ministero di competenza, riportando il progetto alla definizione iniziale di un'opera leggera a scorrimento veloce e gratuita, quantomeno per i residenti, assumendo su di sé la soluzione più corretta per l'intervento atteso da oltre trent'anni".

Il PD dunque chiede che di togliere il progetto dalle mani della Regione, facendolo completare dal ministero delle infrastrutture. Il M5S veneto, invece, è stato particolarmente attento alle parole pronunciate da Raffaele Cantone a Vicenza. Sulla Pedemontana, il presidente dell'Anticorruzione che il completamento di un'opera non può essere giustificazione per tutto. "Zaia spreme i cittadini veneti per dare soldi ad un costruttore privato che guadagnerà miliardi", ha dichiarato il capogruppo 5 Stelle in Regione Jacopo Berti. 

"Queste sono figure che non rendono onore ai veneti - ha aggiunto il consigliere regionale pentastellato Brusco - L'incapacità del governo veneto di gestire quest’opera è palese. Avessero ascoltato le nostre obiezioni, espresse da anni, non ci troveremmo a questo punto. È la conseguenza di una politica arrogante e cieca. Ma a pagare purtroppo sono sempre i veneti".

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