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Pdl, guerra agli stipendi d'oro delle partecipate

Proposto il taglio dei compensi dei direttori, per il Comune un risparmio di 400mila euro l'anno

Cala la scure del Pdl sui compensi dei direttori delle aziende partecipate dal Comune. È compatto come non mai il partito alleato della Lega Nord, che presenterà al sindaco Flavio Tosi e agli alleati la proposta di eliminare gli incentivi e ridurre i compensi dei dirigenti e dei direttori generali. A lanciare la mozione i due coordinatori cittadini, Massimo Giorgetti e Giancarlo Conta, ed i capogruppo a palazzo Barbieri di Forza Italia, Salvatore Papadia, e di Alleanza Nazionale, Ciro Maschio.

“Abbiamo riportato alle nostre municipalizzate il criterio già concordato tra Lega e Pdl a livello regionale”, ha detto Giorgetti, che ha spiegato come i compensi dei direttori delle aziende veronesi partecipate dal Veneto siano inferiori a quelli delle partecipate del Comune. Ad esempio, il direttore della Serit, azienda che si occupa di igiene ambientale, Maurizio Alfeo, percepisce 187mila 980 euro lordi all’anno, con un incentivo di 37mila e 596 euro. Di contro abbiamo Alfonsino Ercole, direttore di Agsm, che a breve passerà ad Amia, che porta a casa 240mila 97 euro lordi l’anno, più un variabile ad obiettivo di 72mila e 29 euro.

La proposta del Pdl consentirebbe all'amministrazione di risparmiare ogni anno circa 400mila euro, soldi che potrebbero servire, ad esempio, per "accendere un finanziamento di 4 o 5 milioni di euro per ristruttaurare l'Arena", ha detto Giorgetti.

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