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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Nuova legge sulle case popolari, PD: «La Regione sospenda tutto»

Per il Partito Democratico la riorganizzazione dell'edilizia residenziale pubblica «sta avendo effetti devastanti per le famiglie con regolare contratto e già assegnatarie dell'alloggio»

Sentiti inquilini, tecnici, sindacati e associazioni di categoria, emerge la necessità condivisa di intervenire con urgenza presso la Regione Veneto, affinché sospenda gli effetti della nuova legge sulle case popolari e metta mano alle storture che stanno rendendo la sua applicazione iniqua e destabilizzante, soprattutto nei confronti delle fasce di popolazione più bisognose.

Il gruppo regionale del Partito Democratico, a suo tempo, votò contro la nuova legge di riorganizzazione dell'edilizia residenziale pubblica. Voto che non ne impedì l'approvazione, ma i democratici non si sono dati per vinti ed hanno presentato una mozione di sospensione della legge che sarà riproposta in moltissimi Comuni di tutte le province venete.
Nella provincia di Verona, la segreteria provinciale del PD ha promosso la presentazione delle mozioni di sospensione in tutti i Comuni dove è presente il PD. Ed i consiglieri democratici del Comune di Verona, dopo aver sollevato il problema, hanno giò depositato la propria mozione giovedì scorso, 25 Luglio.

A distanza di due anni dall'approvazione, avvenuta a maggioranza, della legge, si è verificato quanto avevamo paventato e denunciato durante la discussione in aula a Venezia - ha spiegato la consigliera regionale Orietta Salemi - Moltissimi degli attuali inquilini rischiano la procedura di sfratto dal loro alloggio magari perché risultano disporre di un piccolo tesoretto in banca, frutto di decenni di risparmi. Proprio per scongiurare il verificarsi di situazioni di questo tipo, come gruppo PD in consiglio regionale avevamo presentato emendamenti per innalzare dagli attuali 20.000 euro a 23.000 euro di reddito Isee la quota di accesso alle case popolari. Inoltre avevamo chiesto di procedere ad assegnare gli alloggi a tempo indeterminato con verifiche quinquennali dei requisiti e non, come è oggi, con assegnazioni quinquennali. Purtroppo le nostre proposte sono state bocciate e questo oggi si riverbera sulla stabilità abitativa di migliaia di nuclei famigliari.

E la consigliera Anna Maria Bigon ha aggiunto: «Ho immediatamente posto il problema Ater in Regione non appena i cittadini hanno ricevuto senza alcun preavviso, le comunicazioni di aumento del canone che in alcuni casi è raddoppiato. Da anni in molti condomini non vengono fatte le dovute manutenzioni, ma la Regione non ha aspettato ad aumentare in modo spropositato comunque il canone. Appartamenti, alcuni, indecenti. Oltre ad una mozione congiunta per chiedere alla giunta la sospensione della legge, domani, proponiamo un emendamento per la creazione di un fondo a favore dei più bisognosi».

Il vicesindaco di Sommacampagna Giandomenico Allegri ed il consigliere comunale di Villafranca Matteo Melotti confermano che «gli aumenti dei canoni di affitto, stanno ricadendo sulle spalle dei servizi sociali comunali che per legge sono chiamati ad intervenire se gli inquilini non riescono a far fronte alla spesa».
Soltanto nella città di Verona - ha ricordato la consigliera comunale PD Elisa la Paglia - la legge tocca duemila inquilini di case Agec e altri 1.600 inquilini di case Ater, per un totale di oltre 3.500 nuclei famigliari. La Regione sta facendo cassa sulla pelle dei più poveri». E il capogruppo del PD di Verona Federico Benini ha aggiunto: «Agli aumenti dei canoni di affitto in corso non corriponde un miglioramento della qualità degli alloggi che spesso restano a livelli molto scarsi».

«Come PD a tutti i livelli denunciamo l'insufficienza di una legge che era chiamata a dare risposte incisive al problema dell'emergenza abitativa e invece sta avendo effetti devastanti proprio alle famiglie veronesi e venete con regolare contratto Erp, già assegnatarie dell’alloggio, che dallo scorso giugno si vedono recapitare lettere di ricalcolo del canone e, per migliaia, la comunicazione di avvio della procedura di sfratto», hanno concluso il segretario provinciale PD Maurizio Facincani e il segretario del PD di Verona Luigi Ugoli.

E la necessità di una sospensiva della nuova legge regionale è sostenuta anche dai sindacati che hanno annunciato una mobilitazione nel caso la richiesta non venga soddisfatta dalla Regione.

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