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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica San Michele / Via Unità d'Italia

Rotatoria tra via Unità d'Italia e Tangenziale Est, PD: "È pericolosa"

Dopo l'incidente mortale di lunedì, il consigliere comunale Stefano Vallani e il consigliere della settima circoscrizione Carlo Pozzerle chiedono un intervento urgente, anche per i ciclisti

Ennesimo grave incidente sulla rotatoria a Verona Est. Al di là delle dinamiche e delle cause del sinistro, siamo preoccupati perché quella rotatoria rappresenta da sempre un pericolo essendo spesso teatro di incidenti, talvolta banali tamponamenti, altre volte di episodi più gravi nei quali a rimetterci sono state vite umane.

Ad essere preoccupati sono due consiglieri del Partito Democratico, il consigliere comunale Stefano Vallani e il consigliere della settima circoscrizione Carlo Pozzerle. E si riferiscono all'incidente stradale avvenuto lunedì 16 luglio sul raccordo tra via Unità d'Italia e la Tangenziale Est, in cui purtroppo un uomo di 79 anni ha perso la vita. La rotonda di Verona Est è pericolosa per i due consiglieri PD perché presenta "pendenze tali da rendere difficile la visuale che è la causa dei tamponamenti e nelle ore di punta si hanno code in tangenziale e in via Unità d’Italia".

Vallani e Pozzerle chiedono un intervento alla società autostradale A4 che si occupa anche delle tangenziali veronesi, anche perché il pericolo non sono solo per gli automobilisti. 

Tutti sanno che da lì sono costretti a passare i ciclisti essendo l'unica strada per recarsi a San Martino Buon Albergo e in particolare allo stabilimento dell'Aia dove lavorano molte persone - scrivono Vallani e Pozzerle - Chi si reca al lavoro in bici è costretto a a percorrere la rotatoria e a rischiare, soprattutto la notte, la propria incolumità perché ancora non è stata realizzata la ciclabile di collegamento tra San Michele e San Martino. La ciclabile partirà da via Marotto, utilizzando un sottopasso posto a metà della Tangenziale Est e proseguirà in affiancamento alla stessa tangenziale fino alla rotonda dell'Aia. È noto che tale progetto, dopo un lungo iter burocratico, è purtroppo ancora in fase di studio per la parte che riguarda il Comune di Verona, mentre la società Aia è già pronta per eseguire i lavori di sua competenza come previsto negli accordi per l'ampliamento dello stabilimento. Ha dell'assurdo che il Comune debba attendere mesi per un parere sulla congruità economica richiesta dall'Autostrada per l'utilizzo del sottopasso di loro proprietà e stia ancora vagliando altri aspetti amministrativi come il rispetto del vincolo autostradale. La sistemazione del sottopasso è prevista da anni nei bilanci delle opere pubbliche del Comune, ma è ancora alla fase di progetto definitivo e deve essere completato il progetto esecutivo prima di poter procedere con la gara di appalto ed alla successiva assegnazione dei lavori. Ci chiediamo se sia possibile dover attendere anni per realizzare poco più di un chilometro di ciclabile lasciando nel più totale rischio coloro che devono per forza utilizzare la rotonda per recarsi al lavoro. E questo nonostante il presidente della circoscrizione settima si sia personalmente interessato per sbloccare una situazione burocratica che però pare porre sempre nuovi ostacoli e insuperabili condizioni amministrative, non tecniche, non finanziarie. Basterebbe un po' di buon senso e sano realismo per arrivare all'inizio dei lavori della pista ciclabile.

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