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Fiere, per il Pd servono alleanze forti per competere in Veneto

Michele Bertucco riaccende le polemiche dopo la tempesta di Eica, e pone l'accento sul rischio di una concorrenza tra le varie realtà della regione giocata sul ribasso invece che sulla qualità

Polemica aperta sul sistema fieristico veronese. Il capogruppo scaligero del Pd Michele Bertucco ha lanciato oggi una nuova provocazione al sindaco Tosi: "Passata la tempesta di Eica - scrive il rappresentante dell'opposizione cittadina -  e stemperata la polemica con Padova, la spinta del sindaco di Verona per aprire nuovi orizzonti della nostra fiera si è forse già spenta? La cabina di regia proposta da Finozzi è una proposta sensata sulla carta ma quanto sarà produttivo questo nuovo organismo? La necessità di fare sistema valorizzando i marchi ed evitando la concorrenza al ribasso almeno tra le fiere venete è una necessità basilare, questo lo diciamo da tempo, perché spesso le armi con cui si strappano le manifestazioni sono i prezzi stracciati piuttosto che la qualità".

Berucco propone quindi la sua idea di gestione: "Accanto a un coordinamento regionale che eviti quanto meno le sovrapposizioni più grossolane occorrono però da parte di Verona adeguate politiche di sistema capaci di mettere in grado la città di competere ad un livello alto con le altre fiere, coinvolgendo enti e categorie e scegliendo un adeguato sistema di alleanze. Ma l'amministrazione comunale è all'altezza di questa sfida?" Una domanda che, per il momento, è destinata a restare senza risposta in attesa delle nuove manifestazioni.

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