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Patto di stabilit, fronte dei sindaci compatto

Trovato un accordo trasversale con gli esponenti del governo

Si compatta il fronte dei sindaci sul tema del patto di stabilità. Stamattina i 45 primi cittadini veronesi dei Comuni con più di 5mila abitanti, su invito del sindaco sanmartinese Valerio Avesani, si sono dati appuntamento nella sala consigliare del Comune di San Martino Buon Albergo per discutere della legge, che limita notevolmente la spesa degli enti locali, e delle proposte per modificarla. Le istanze dei primi cittadini sono state sottoscritte in un documento, condiviso e approvato dal Consiglio nazionale dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che è stato consegnato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Riforme per il Federalismo Aldo Brancher e ai parlamentari Cinzia Bonfrisco del Pdl, Matteo Bragantini e Alessandro Montagnoli della Lega e Gianni Dal Moro del Pd, presenti all’incontro insieme al presidente della Provincia Giovanni Miozzi, ai rappresentanti delle categorie economiche e sociali del Veronese, al consulente dell’Anci Nazionale Alessandro Beltrami e al presidente della Consulta Finanza Locale dell’Anci Veneto Roberto Marcato.

Il sindaco Valerio Avesani si dice molto soddisfatto dell’esito dell’incontro: "I parlamentari hanno raccolto la nostra richiesta, che è quella di premiare le amministrazioni che dimostrano di saper ben governare, lasciandole libere di disporre del denaro delle casse comunali. Ci aspettiamo che i parlamentari del territorio si facciano carico di questa seria questione: attualmente non possono venire impiegate le entrate derivanti dall’utilizzo dell’avanzo di amministrazione del 2008, da eventuali alienazioni immobiliari e persino quelle dovute a devoluzioni di mutui già in corso d’ammortamento, nonostante si tratti di operazioni che non comportano un ulteriore indebitamento per il Comune, ma che anzi consentirebbero di finanziare investimenti, senza aumentare la pressione tributaria a carico dei cittadini". Secondo il primo cittadino "il quadro è scoraggiante, se si considera che la realizzazione delle opere pubbliche finanziate favorirebbe la ripresa economica, con riflessi positivi anche sul piano dell’occupazione".

Durante l’incontro si sono susseguiti gli interventi di alcuni sindaci che hanno portato all’attenzione del sottosegretario Brancher e dei parlamentari i problemi che devono affrontare nell’amministrare i Comuni a fronte del patto di stabilità. In primo luogo quello del taglio della spesa totale che è stato calcolato si aggiri intorno al 20% per quanto riguarda la media nazionale. La preoccupazione dei sindaci è anche rivolta ai loro cittadini, i quali si aspettano che vengano realizzate le opere necessarie alla comunità. Il consulente dell’Anci Nazionale Alessandro Beltrami ha delineato la situazione attuale degli enti locali, fornendo anche una proiezione sui prossimi anni ed evidenziando la necessità di interventi tempestivi da parte del Governo. Ai parlamentari, quindi, gli amministratori locali hanno chiesto "l’abolizione per le sanzioni previste per il mancato rispetto del patto di stabilità interno già dal 2009, che si liberi l’utilizzo degli avanzi di amministrazione per effettuare investimenti e che si considerino fuori dal patto quegli investimenti realizzati con i proventi delle alienazioni", come cita il documento. Inoltre hanno sollecitato "la definizione di regole finanziarie a seconda delle dimensioni dei Comuni, semplificando le procedure per i piccoli enti locali".

Il patto di stabilità interno rientra nella Carta per le autonomie (i cui provvedimenti riguardano le funzioni dei Comuni e delle Provincie), che è allo studio del Governo. Stiamo valutando in che modo premiare i Comuni virtuosi - assicura il sottosegretario Aldo Brancher -, c'è tutta l'intenzione di ridurre, a seconda degli abitanti, gli assessori e i consiglieri dei Comuni, oltre alla soppressione di alcuni enti come i consorzi di bonifica. Si tratta di argomenti che andremo a trattare presto, dopo un confronto con gli enti locali". Il sottosegretario ha dunque invitato il sindaco Avesani a farsi portavoce dei primi cittadini veronesi e a organizzare a breve un altro incontro per verificare che le istanze degli amministratori comunali vengano accolte dal Governo.

La senatrice Cinzia Bonfrisco, invece, ha garantito al sindaco Avesani che si adopererà per correggere il decreto legge 102 dell’agosto 2009, il quale prevede, nel caso in cui un Comune non rispetti il patto di stabilità, di  attribuire la responsabilità ai funzionari comunali anziché agli amministratori. Il parlamentare leghista Matteo Bragantini sottolinea come sia "fondamentale avere al nostro seguito un vasto gruppo di sindaci per avere più peso di fronte al Governo. La situazione in questo periodo di crisi non è facile, ma è un’assurdità che i Comuni più virtuosi siano anche quelli più penalizzati". Della stessa opinione è anche il parlamentare del Pd Gianni Dal Moro che ha sollecitato i presenti "a trovare un accordo trasversale, perché si tratta di un problema che va oltre all’appartenenza politica". Secondo il presidente della Provincia Giovanni Miozzi "in un momento come questo le imprese hanno bisogno di lavorare e quegli enti locali che hanno i conti a posto devono essere premiati dal Governo per rimettere in moto il volano dei lavori pubblici".

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