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Passalacqua, M5S si rivolge ad Anac: "Lavori infiniti e poca trasparenza"

I deputati Francesca Businarolo e Mattia Fantinati si sono rivolti all’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, per fare chiarezza su alcuni punti dell'opera considerati "oscuri"

A che punto sono i lavoro della Passalacqua? I cittadini di Verona vedranno mai il parco che era stato loro promesso? E che rischi ci sono per la parte di edilizia privata?

A porsi tali domande sono i deputati del Movimento 5 Stelle Francesca Businarolo e Mattia Fantinati, i quali si sono anche rivolti ad Anac per fare luce su una delle opere considerate "il simbolo dell’amministrazione Tosi, tanto largamente pubblicizzata fino a qualche anno fa e sulla quale proprio adesso, a ridosso delle elezioni, è calato il silenzio più totale".
Questa la nota diffusa dai pentastellati, dove spiegano la loro segnalazione ad Anac. 

All’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, i due parlamentari chiedono in particolare di fare luce sulla convenzione quadro del 10 dicembre 2013, quella stipulata per la riqualificazione dell’area e che vede come parti il Comune di Verona, l’Agec e alcune società private, come Sar.Mar, Aiteco e San Michele.

Ad oggi le opere di urbanizzazione previste risultano ancora incompiute, tra cui la realizzazione di un parco che promette di essere il più grande della città. Numerosi immobili, inoltre, sono stati venduti a privati da parte delle società coinvolte nel progetto di urbanizzazione e si apprende della presenza di vincoli di edificabilità, già evidenziati anni fa ma ritenuti, non è noto per quale motivo, superabili.

C’è l’ipotesi di conflitto d’interesse, dovuta al compenso di 632mila euro pattuito tra Ati e Agec, consegnato all’azienda del Comune, per la perizia sul compendio immobiliare: peccato che a stimare il valore ci fosse la stessa azienda organizzatrice del bando di gara. C’è la questione, tutta da chiarire, della rinuncia a ogni forma di garanzia da parte del Comune, ribadita dall’assessore all’edilizia pubblica Gian Arnaldo Caleffi a una precisa interrogazione: non sono previste nemmeno penali in caso di ritardo o altre forme di inadempimento.

Altro punto dolente: i tempi. Nella convenzione del 2012 non è specificato i termini di consegna dei lavori. Sono passati cinque anni, ma non è stato portato a termine nessuna delle porzioni di parco prevista. Ma proprio la mancanza di scadenze ha permesso all’associazione temporanea di imprese di procedere alla vendita di appartamenti in almeno tre immobili pur senza aver completato i lavori di urbanizzazioni pattuiti con il Comune. Lavori che, allo stato attuale sembrano essere del tutto fermi.

«Ai cittadini veronesi va data una risposta - commenta Francesca Businarolo - speriamo che Anac aiuti a capire i lati oscuri e le eventuali irregolarità di questa vicenda. Quel che è certo è che ancora una volta le forme ibride pubbliche - privato hanno portato a un’impasse che sta pagando il cittadino. E mentre le imprese realizzano profitti i beni e i servizi pubblici attendono».

«Progetti come la Passalacqua, l'Arsenale, operazioni societarie come la fusione di Agsm rappresentano pesanti eredità che graveranno sulla prossima amministrazione - aggiunge Alessandro Gennari, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle -. In caso di riscontrassero in futuro inadempimenti, danni o penali, chi saranno coloro che risponderanno in tal senso? Pagherà il cittadino, I tecnici del Comune ? I contraenti? La mancanza di trasparenza è una sorta di mantra dell'amministrazione attuale. Se i veronesi saranno dalla nostra parte e ci permetteranno di amministrare Verona, faremo luce su questo ed altri progetti. Il bene comune non è proprietà del sindaco del momento, va tutelato ed accuratamente amministrato».

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