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Aziende partecipate, Tosi: «Amministrazione Sboarina incapace di gestirle»

Tra Agsm, Solori e Amt, secondo l'ex sindaco: «ci sono numerosi casi di sprechi, bandi che sembrano pilotati, figure direzionali non gradite che si vogliono allontanare»

Agsm, Solori, Amt. Si concentra sulle partecipate il nuovo attacco politico dell'ex sindaco Flavio Tosi all'amministrazione di Federico Sboarina. «C'è una totale incapacità di gestione delle aziende - scrive Tosi - Ci sono numerosi casi di sprechi, bandi che sembrano pilotati, figure direzionali non gradite che si vogliono allontanare».

AGSM

Il primo affondo di Tosi è sulla più importante delle aziende controllate dal Comune di Verona. C'è infatti un'indagine della procura sulla nomina del direttore generale Daniela Ambrosi. «In Agsm prima hanno speso 50mila euro dei veronesi per un bando che individuasse il nuovo direttore generale - sostiene Tosi - Poi hanno cassato la procedura e nominato una figura interna. Ma intanto i soldi li hanno spesi».

SOLORI

«In Solori invece hanno combinato un pasticcio incredibile». Tosi usa la stessa parola, "pasticcio", usata da un altro consigliere comunale di opposizione, Michele Bertucco, per descrivere la situazione interna all'agenzia per la riscossione dei tributi dopo le dimissioni del direttore Antonio Airoldi.
«Prima hanno licenziato il direttore Tatini, troppo tosiano secondo l'amministrazione Sboarina - scrive l'ex sindaco - Poi hanno predisposto il bando per il nuovo direttore in cui si era ripresentato pure Tatini, il più qualificato dei tre candidati. Tuttavia ha vinto un altro che poi però si è dimesso perché si è scoperto che non aveva i titoli. Tatini nel frattempo ha fatto ricorso, ma Solori pur di non riprenderlo vorrebbe annullare la procedura e aprire un altro bando».

AMT

Su Amt, Tosi colpisce su due punti. Il primo riguarda il filobus. «Non sono ancora arrivati i soldi dello Stato per il filobus, perché la gestione Barini non ha seguito correttamente l’iter. E così Amt non sta più pagando le aziende appaltatrici», dice l'ex sindaco, che poi insinua qualche sospetto anche sulla nomina del direttore generale dell'azienda. «Prima hanno aperto un bando che sembrava la fotocopia del curriculum di colui che poi ha vinto e che tuttavia successivamente si è dimesso, così è passata la seconda classificata, Marina Meletti, che il 28 ottobre dovrebbe entrare in servizio - conclude Flavio Tosi - Dico dovrebbe, perché il presidente Barini vorrebbe modificare la situazione a nomina appena avvenuta ed ha convocato due cda per mettere in discussione la nomina della dottoressa Meletti. Perché non la vogliono? Forse perché dà fastidio? Forse non è gradita perché indipendente? Cosa nasconde Amt?».

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