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Parlamentari in vacanza "forzata"? La seccata replica degli esponenti politici veronesi

Tra il 4 e il 14 dicembre, le attività di voto nel parlamento italiano si dovrebbero fermare, perciò i parlamentari sarebbero stati obbligati alle ferie

Dal 4 al 14 dicembre, i deputati dovrebbero essere in ferie "forzate", anche se la Camera di fatto è aperta. A Montecitorio, dovrebbero recarsi solo i 50 membri della commissione Lavoro. Come riporta L'Arena, è stata concessa una pausa di riflessione per l'approvazione della Legge di Stabilità, perciò in questi 10 giorni non è possibile votare alcun provvedimento che richieda una copertura economica. La notizia ribalzata sui giornali ha come sempre aizzato la popolazione, perciò L'Arena ha deciso di sentire direttamente i diretti interessati veronesi.

La senatrice Cinzia Bonfrisco dichiara: "Sono tre settimane che non torno a Verona perchè qui c'è molto da fare e poi volevo essere presente all'avvio del Giubileo. Mi sembra che la polemica sulle presunte ferie di cui godrebbero i parlamentari, secondo alcuni organi d'informazione, sia una polemica pretestuosa. Anche se non si approvano leggi, per consentire alla commissione Bilancio di lavorare sulla legge di Stabilità, la maggior parte di noi è al lavoro nelle altre commissioni o impegnata nel disbrigo di impegni legati all'attività parlamentare. A chi ci contesta di non "essere presenti" in questi giorni per eleggere i membri della Consulta, rispondo che vadano a lamentarsi con il Governo incapace di trovare una sintesi sulle persone da eleggere".

Su L'Arena interviene anche Alberto Giorgetti, deputato di Forza Italia e candidato di Silvio Berlusconi alla carica di Sindaco di Verona: "Serve più equilibrio tra volontà di legiferare e presenze in Aula. Vanno cambiate le regole e consentire ai parlamentari di poter arrivare più agevolmente a realizzare leggi più solide, che non cambino ogni anno, con norme più semplici e chiare. Comunque in questi giorni continuiamo a lavorare. Vorrei anche far presente che in molti ci chiedono di essere più presenti in Aula e anche sul territorio. Bene, chiariamo come".

Il deputato del Pd Vincenzo D'Arienzo commenta che un equilibrio bisogna trovarlo. Il fatto è che quando l'Aula vota le commissioni non possono riunirsi. Il lavoro sulle leggi, però, si fa nelle commissioni e in aula si vota dalle dieci alle 20. E quando ci sono centinaia e centinaia di emendamenti il confronto si allunga di parecchio. In aula, quindi, arriva il prodotto già lavorato, da approvare definitivamente. Prima c'è tutto il percorso di incontri, studio, confronto e decisione. Per questo, quando non si vota in aula, per me l'impegno raddoppia, a Roma e qui a Verona, per frequentare i ministeri, preparare proposte e fare incontri. E sono alla Camera anche per interessarmi di diverse scelte della legge di stabilità per valutarne gli effetti su Verona".

Non meno impegnata la deputata Pd Alessia Rotta: "Ho passato il fine settimana a Roma impegnata nei punti informativi del Pd. Questa settimana resto a presidiare gli emendamenti che abbiamo presentato, tra cui quelli sulla Fondazione Arena e sulle partite Iva, e a sbrigare del lavoro arretrato. Se queste sono vacanze...".

In conclusione, il deputato del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati, che su L'Arena dichiara: "Secondo noi in Aula si lavora poco nel senso che non si legifera abbastanza, visto che fa tutto il Governo che ha fatto entrare nella legge di Stabilità anche il decreto salvabanche. Ma non parlerei di vacanze straordinarie. Nelle commissioni si lavora e l'attività parlamentare procede anche in questi giorni anche se l'Aula è ferma".

Dunque, i deputati, per lo meno i veronesi, in questi giorni non starebbero facendo ferie, nonostante la sospensione delle votazioni in aula.

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