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Nomine a settembre: ora sono tutti in altomare

Per i Cda degli enti e gli assessorati non c' nessun accordo, si va a dopo le vacanze

Riunioni, incontri, patti segreti, strategie. Nelle scorse settimane è stato scritto tutto ed il contrario di tutto, facendo la cronistoria di tutti i passaggi che avrebbero dovuto portare alla soluzione del rebus legato alle nomine dei nuovi Consigli di amministrazione di tutti le aziende municipalizzate veronesi, oltre che ad alcuni cambiamenti in Giunta e Consiglio comunale. E, invece, nulla di fatto.

Gli incontri, anche se non numerosi, ci sono stati, e hanno riguardato esclusivamente le due anime targate Forza Italia del Popolo delle Libertà. Vale a dire la corrente galaniana, che ha come riferimento a Verona il consigliere regionale Giancarlo Conta, e quella del Sottosegretario Aldo Brancher. A fare le veci di quest’ultimo in questa fase della trattativa si sono alternati il “golden boy” Davide Bendinelli e l’assessore comunale Daniele Polato. I risultati di questi tavoli non sono stati però all’altezza delle aspettative, e l’accordo su chi siederà nelle stanze di comando del cosiddetto “sottogoverno” veronese non c’è stato. Sembra essere proprio questo mancato accordo in casa Forza Italia a creare il totale blocco delle trattative e degli sviluppi che avrebbero dovuto portare proprio in questi giorni alla definizione della griglia dei Cda. Sono già stati approvati i bilanci di Amia, Amt, Agsm, mentre oggi si riuniva l’assemblea dei soci di Acque Veronesi, che è composto dai primi cittadini dei Comuni che fanno parte del’azienda, per approvare anche in questo caso il documento contabile. Contestualmente all’ok agli esercizi di bilancio dell’anno 2009 degli enti è prevista l’elezione e la relativa nomina dei nuovi Consigli di amministrazione.

Come dicevamo, però, così non sarà. Sembra essere tutto in alto mare, e addirittura si dice che manchino gli accordi all’interno oltre che del Pdl anche della Lega Nord. Prima di arrivare ad una soluzione condivisa da tutte le forze politiche bisognerà quindi attendere che i singoli partiti definiscano un'“exit strategy” che porti alla sblocco dell’impasse istituzionale amministrativa che si è venuta a creare. Le municipalizzate adesso rischiano, anzi questa sembrerebbe essere l’ipotesi più probabile, di veder slittare addirittura a settembre le nomine dei propri vertici, dovendo proseguire così il proprio mandato per oltre 2 mesi con un vero e proprio interim. La soluzione della questione non appare facile. Da un lato la guerra “fratricida” tra brancheriani e galaniani, dall’altra Massimo Giorgetti in eterno duello con i “ribelli” della destra sociale Vittorio Di Dio e Massimo Mariotti (quest’ultimo, attuale presidente di Amt, vede la sua poltrona sempre più a rischio) e infine la Lega Nord, che, seppur con minori problemi, dovrà gestire le numerose richieste dei suoi esponenti, che sono sempre più alla ricerca di posti che contano all’interno delle aziende pubbliche.

In quest’ottica si legge infatti la ormai scontata nomina a presidente di Agsm del fedelissimo di Tosi Paolo Paternoster che porterà con sé il suo attuale direttore generale in Amia Giampietro Cigolini. Ancora incerto il nome di chi prenderà il loro posto, considerato anche l’ambizioso progetto che potrebbe portare alla fusione delle due più importanti realtà della città nel giro di un paio d’anni. Sempre in casa Lega da registrare le voci sempre più insistenti che vorrebbero un suo esponente in Acque Veronesi (al momento non c’è), riuscendo a strappare magari la vicepresidenza attualmente occupata dal Presidente della Provincia Giovanni Miozzi. Per la presidenza della più importante società del servizio idrico del Veneto è invece in corso un vero e proprio braccio di ferro tra Conta e le truppe brancheriane, con il primo assolutamente deciso a dare battaglia per la riconferma dell’attuale numero uno Guido Cuzzolin e i secondi pronti con una rosa di nomi per la sua sostituzione (sono circolati in questi giorni quelli del Presidente del Consiglio provinciale Antonio Pastorello, già presidente di Acque Veronesi prima dell’arrivo di Cuzzolin, e dell’attuale sindaco di Brentino Belluno Virgilio Asileppi).

Verso la riconferma l’attuale presidente dell’Azienda municipale dei trasporti, il leghista Gianluigi Soardi, mentre all’Ater Niko Cordioli deve guardarsi dagli appetiti brancheriani di Rambo Bissoli. E’ evidente che per sbloccare la complicatissima matassa un ruolo fondamentale verrà giocato da Flavio Tosi, che dovrà gestire con il manuale Cencelli l’equilibrio politico e amministrativo dei vari componenti della partita. Voce dell’ultima ora è quella che vorrebbe il sindaco di Verona leggermente sbilanciato in favore dei galaniani a discapito della corrente Brancher (la recente nomina a vicesindaco di Vito Giacino potrebbe essere stato l’antipasto). I motivi? Tra un anno e mezzo si va al voto e Tosi mira quindi a consolidare e blindare i rapporti con la corrente attualmente minoritaria in Giunta (sono 2 contro 3 brancheriani) ma in maggioranza in Consiglio comunale e in Regione. Sullo sfondo qualcuno parla anche di una piccola vendetta nei confronti dell’alleato Brancher, che avrebbe dovuto “combattere” per portare l’attuale sindaco di Verona alla presidenza della Regione, ma su questo oviamente non c'è nessuna conferma. 

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