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Operazione anti-'ndrangheta a Verona, Zaia e Sboarina: «Giorno di gioia»

Il presidente del Veneto e il sindaco del capoluogo scaligero hanno ringraziato magistratura e forze dell'ordine. Il M5S e il PD, però, alla soddisfazione aggiungono anche la preoccupazione per una presenza decennale del crimine organizzato nel Veronese

«Esprimo la gratitudine di tutti i veneti all'Antimafia di Venezia, al procuratore della Repubblica Bruno Cherchi, al comandante del Ros Pasquale Angelosanto e a tutti i suoi uomini per averci regalato una giornata radiosa nella lotta quotidiana alla criminalità organizzata che cerca spietatamente di infiltrarsi nella nostra regione». Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, si è complimentato oggi, 15 luglio, con inquirenti e carabinieri per la maxi operazione contro la 'ndrangheta che ha portato all'emissione di 33 ordini di custodia e ad indagare oltre 100 persone, accusati di reati gravissimi come associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione, rapina, usura, ricettazione, riciclaggio, turbata libertà degli incanti, furto aggravato, favoreggiamento, violazione delle leggi sulle armi, con le aggravanti mafiose.
«Abbiamo l'ennesima conferma dell'ottimo lavoro quotidiano nel contrasto a un fenomeno criminale che semina morte con la droga e che, con molti altri gravi reati, mette a rischio l'economia e il lavoro della gente per bene - ha aggiunto Zaia - Questa, come altre in precedenza, è un'operazione a difesa delle persone e, al contempo, dell'economia reale, per garantire la libera concorrenza in un ambiente pulito e non drogato da attività illecite. Siamo in ottime mani perché con questa professionalità e tenacia, altri successi arriveranno. La malavita tutta sappia che, in Veneto, c'è tanta gente che le renderà la vita sempre più dura».

Le indagini dei carabinieri hanno portato alla luce il malaffare di un'associazione 'ndranghetista presente a Sommacampagna già dagli anni Ottanta e con ramificazioni a Villafranca, Valeggio sul Mincio, Lazise e Isola della Scala. L'operazione, denominata Taurus, si è dunque concentrata anche nel territorio veronese ed anche il sindaco del capoluogo scaligero Federico Sboarina si è voluto complimentare con magistratura e forze dell'ordine. «Il dna dei veneti e dei veronesi è fatto di onestà e laboriosità - ha detto Sboarina - Le attività mafiose sono corpi estranei della nostra società che qui non devono attecchire. Per questo non abbassiamo mai la guardia e oggi è il giorno della gioia e dei complimenti. Con l'operazione conclusa oggi è stato inferto un duro colpo alla 'ndrangheta, facendo piazza pulita di un sistema malavitoso. Anche a Verona abbiamo alzato muri di cemento armato perchè il nostro tessuto economico è sano e sa stare nel libero mercato per i propri meriti. Non vogliamo soggetti che inquinano le regole soprattutto adesso che nel post Covid la crisi di liquidità rende più vulnerabili le aziende. Difendiamo e difenderemo sempre, in alleanza con gli inquirenti, i nostri giovani dalla droga e i nostri imprenditori dai pericoli della criminalità organizzata».

Alle congratulazioni per l'operazione portata a termine oggi, però, il Movimento 5 Stelle aggiunge anche delle preoccupazioni perché meno di un mese fa erano scattati altri arresti che testimoniavano una decennale presenza 'ndranghetista nel Veronese. «Perchè la criminalità organizzata cerca e trova sede in Veneto? - si chiede il consigliere regionale 5 Stelle Manuel Brusco - La malavita non va solo dove ci sono i capitali, ma anche dove pensa di trovare terreno fertile. Per questo noi del Movimento 5 Stelle continuiamo a chiedere che le istituzioni lancino segnali chiari e costanti, dichiararsi e dimostrarsi ogni giorno nemici giurati del malaffare. Non ci devono essere zone grigie, negli appalti, nei movimenti di capitali, nei rapporti personali e politici». E la deputata veronese sempre del M5S Francesca Businarolo ha aggiunto: «Fa male pensare a Verona provincia come un territorio in cui, ormai una volta al mese, viene condotta un'importante operazione antimafia. Non mi stancherò mai di ringraziare le forze dell'ordine e la magistratura per il contrasto alla diffusione capillare del crimine organizzato. Il tutto però senza dimenticare che, se la repressione è fondamentale, serve un monito da parte della politica e degli enti locali. Le istituzioni devono impegnarsi in una mobilitazione permanente per sensibilizzare l'opinione pubblica».

«La seconda operazione antimafia in meno di un mese conferma il pericoloso radicamento della criminalità organizzata in Veneto - ha commentato la deputata veronese del Partito Democratico Alessia Rotta - La crisi legata alla diffusione del Covid, con la conseguente grave emergenza occupazionale, economica e sociale, sta alimentando gli appetiti e l'espansione delle organizzazioni criminali che possono cogliere questa crisi come occasione per ampliare il radicamento dei loro interessi criminali in settori produttivi strategici. L'operazione di oggi, per cui ringraziamo le forze dell’ordine e gli inquirenti, dimostra che lo Stato c'è e che la lotta alla criminalità rappresenta un elemento distintivo dell'attività di questo governo».

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