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Musica nei bar, Velardi: «In una città come Verona i locali non possono vivere nel terrore»

Lega e Traguardi, "accordi e disaccordi" in materia di musica a Verona in vista di una possibile rivisitazione delle norme per consentire ai locali di rilanciarsi con maggiore libertà

Al centro vi è la "musica", ma anche Verona, la sua gente e i suoi visitatori. Non solo, perché in mezzo vi è, come tutti sanno, un'emergenza sanitaria nazionale, una crisi economica dirompente e anche molte incertezze sul futuro, soprattutto in ambiti quali quelli legati al mondo del turismo, non solo alberghi, ma pure bar, ristoranti ed anche i locali della movida. Ad impegnarsi in un percorso di rilancio della città di Verona con proposte e idee per la ripartenza, così come ampiamente trattato in precedenza, è il consigliere comunale della Lega Andrea Velardi, il quale tra le prime proposte avanzate ha palesato quella di una possibile rivisitazione del cosiddetto "regolamento sul rumore" in città.

Non si conoscono i dettagli della proposta al momento, ma parrebbe lecito ipotizzare, sulla scorta delle sue dichiarazioni finora rilasciate e pur sempre nel rispetto della quiete di tutti i veronesi, che le eventuali modifiche al regolamento dovrebbero andare nella direzione di consentire un minimo di libertà in più ai gestori di bar, ristoranti e in genere dei locali scaligeri, proprio e per l'appunto in materia di "musica". Insomma, si tratterebbe di un modo per rivitalizzare il tessuto urbano e renderlo godibile ed attraente nei locali anche durante le ore notturne.

Ora, su questo stesso argomento è intervenuto anche il movimento civico Traguardi, rappresentato in Consiglio comunale a Verona dal consigliere Tommaso Ferrari. L'intervento di quest'ultimo, cui sempre ieri abbiamo debitamente dato ampio spazio, ha messo in risalto essenzialmente due cose: la prima, di senso generale diciamo così, consistente in un sorta di "accordo di fondo e di principio" con le intenzioni manifestate dal suo collega consigliere Andrea Velardi; la seconda, invece, di carattere più specifico, consistente nella rivendicazione politica al proprio movimento civico di alcune proposte che, citiamo letteralmente, sarebbero state «adottate dall'assessore Segala e dal consigliere Velardi». Quest'ultima affermazione, ci permettiamo di dire un po' inevitabilmente, ha sollecitato quest'oggi la reazione politica da parte del consigliere Velardi, lasciando così ricadere in secondo piano proprio quell'accordo di fondo e di principio che, forse, resta invece la parte più interessante, o comunque la più propositiva, dell'intervento del consigliere Ferrari.

La replica alle accuse di "plagio", dato l'ambito musicale il termine ci pare appropriato, sono state rispedite al mittente da parte del consigliere Velardi sia per quel che riguarda se stesso, sia in difesa dell'assessore Ilaria Segala, «gente che tecnicamente - spiega lo stesso Velardi - non ha bisogno di allungare la "manina", perché il tessuto urbano della città lo vive, se lo sente addosso». La risposta del consigliere comunale della Lega prosegue, rivolgendosi direttamente all'esponente di Traguardi Tommaso Ferrari, affermando che «quando noi provavamo a metter mano al "regolamento sul rumore", la cosa più probabile è che tu fossi da qualche parte ad insegnare al mondo con tutta la "visione" del caso, quanto sia importante il significato di "resilienza"». Lo stesso consigliere Andrea Velardi poi aggiunge: «E sì che sei una persona in gamba, quindi dovresti capire che parliamo di cantanti, attori e musicisti, per "artisti di strada" non intendiamo mimi, madonnari, gladiatori e giocoliere delle tre campanelle, per quelli puoi continuare a proporre un qualcosa che i dirigenti (non amministratori di maggioranza) ti rigettarono».

Lo stesso consigliere comunale Andrea Velardi, nella sua lunga nota di replica, fa poi anche una cosa molto interessante, per quanto ci rendiamo conto forse un po' noiosa per i lettori, vale a dire elencare una serie di articoli tratti dal regolamento che al momento si devono rispettare. Articoli che, per l'appunto, secondo il consigliere Velardi andrebbero rivisti o comunque in parte modificati. È probabilmente proprio su questi punti specifici che in città il dibattito dovrebbe svilupparsi, pertanto riporteremo in fondo al presente articolo questo lungo elenco, ma non certo perché lo riteniamo "accessorio", quanto piuttosto per necessità giornalistica di concedere spazio anche alla contro-replica politica che il consigliere di Traguardi Tommaso Ferrari ha, a sua volta, affidato ad una nota.

Ferrari e Trincanato (1)-2

Il consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari e il presidente di Traguardi Trincanato

«Il consigliere Velardi - scrive l'esponente di Traguardi Tommaso Ferrari - ha reagito particolarmente male a un invito, da parte mia e di Traguardi a fare squadra su determinate proposte per il dopo-emergenza, invece che fare a gara per intestarci le idee. Fra le altre cose, ricorda la sua lunga esperienza nel settore degli eventi, che è notoriamente quello in cui lavora. Un’esperienza che nessuno sognerebbe di negare, ma che purtroppo non fa di lui l’unico cittadino obbligato a confrontarsi con i regolamenti del nostro Comune in materia di rumore. Anche io, da sempre, trovo le regole applicate a Verona particolarmente restrittive, per non dire assurde. Per questo - sottolinea il consigliere Tommaso Ferrari - una delle prime proposte fatte qualche settimana fa è stata quella di cambiarle. E per questo, ancora due anni fa, avevo proposto un regolamento sugli artisti di strada, ossia per chiunque decida di esibirsi in luoghi pubblici a Verona, attività oggi pressoché impossibile. Chiunque, compresi artisti, musicisti e attori professionisti». In conclusione del suo intervento, lo stesso esponente di Traguardi Tommaso Ferrari quindi spiega: «Il consigliere Velardi annuncia che proporrà un nuovo regolamento sul rumore. Bene, lo scriva, lo concordi con giunta e assessori e lo presenti. Se sarà ben fatto e in linea con le nostre richieste, lo voterò volentieri. Se vorrà una mano per redigerlo, io sono a disposizione. Perché quel che conta, ora più che mai, è lavorare per Verona e per i suoi cittadini». 

Come anticipato in precedenza, chiudiamo dunque riportando quella che ci pare appunto essere la vera questione, cioè il terreno comune sul quale, eventualmente, confrontarsi e provare a trovare soluzioni alternative. Così scrive il consigliere della Lega in Comune a Verona Andrea Velardi nella sua «Lezione numero 1» che analizza e commenta gli articoli cruciali da modificare:

«Art. 3

Ad oggi la Legge regionale 3/2008 rende obbligatorie le linee guida Arpav per la redazione dell'impatto/clima acustico. Queste linee guida no fanno distinzione tra un'acciaieria e un bar e richiedono dettagli infiniti. Il risultato è che i documenti presentati per un bar sono sempre potenzialmente non conformi alle linee guida e gli uffici comunali possono a loro discrezione chiedere continue integrazioni con costi insostenibili. Si deve aggirare il problema adottando moduli standardizzati predisposti dal Comune e che possano essere compilati dal tecnico senza ulteriori esasperanti trafile.

Art. 6

Ad oggi il Comune, a sua completa discrezione, richiede o meno la valutazione del clima acustico per i nuovi edifici costruiti in prossimità di strade e ferrovie (cioè tutti). Occorre eliminare questa discrezionalità e permettere l'autocertificazione, le valutazioni sulla compatibilità acustica di una nuova lottizzazione avviene già nei percorsi autorizzativi dei PUA, non c'è ragione di chiedere di nuovo la valutazione per il permesso a costruire.

Art. 7

Ad oggi attività come ville e palazzi destinati a ricevimenti sono esclusi e non si capisce dove farli rientrare per ciò che riguarda: deroga orario o concessione orari per la musica.

Art. 12

Ad oggi non si capisce cosa sia la musica di sottofondo e può succedere che un vigile passi vicino ad un bar e se avverte da fuori la musica faccia 800 euro di multa al locale. Senza nemmeno entrare a vedere cosa stanno facendo. Non è accettabile in una città turistica come Verona che i locali debbano vivere nel terrore. Se sbagliano devono pagare ma servono delle prove.

Art. 14 e seguenti

Verona è una città turistica e vanno incentivate le attività che attraggono la gente come concerti ed eventi. L'iter di approvazione e le modalità devono essere rapidi facili e certe. Anche un bar o un ristorante deve poter organizzare saltuariamente attività promozionali soprattutto nel periodo estivo».

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