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In Consiglio comunale la mozione per Ofv. I consiglieri PD: "È l'ultima chiamata"

C'è l'interesse di Alstom per riqualificare le Officine ferroviarie veronesi dopo una crisi aziendale durata anni. Ma l'assise civica oggi deve fare la sua parte

Oggi, 11 febbraio, alle 17.30 si riunisce il Consiglio comunale di Verona, chiamato a discutere la mozione (in allegato) per la ripresa dell'attività delle Officine Ferroviarie Veronesi, presentata e sottoscritta da tutti i capigruppo di tutte le forze politiche.

Per Michele Bertucco, capogruppo PD, e il consigliere comunale democratico Stefano Vallani: "È l'ultima chiamata per restituire lavoro e speranza alle 128 famiglie dei lavoratori rimaste coinvolte in questa crisi aziendale, che si avvita su se stessa da ormai tre anni. Allo stesso tempo, è l'ultima occasione concreta per contrastare la tendenza alla desertificazione industriale, che interessa in maniera sempre più preoccupante la nostra città".

"Il 29 gennaio scorso - raccontano i due consiglieri - al terzo e ultimo tentativo di vendita prima della definitiva chiusura dello stabilimento (l'8 marzo infatti scadrà sia l'amministrazione straordinaria che la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori rimasti) è finalmente arrivata una manifestazione di interesse da parte della multinazionale Alstom che il commissario straordinario Bertoni ha ritenuto idonea alla riqualificazione delle Officine ferroviarie veronesi. Come condizione per il suo investimento, Alstom chiede che vengano confermate e assegnate per affidamento diretto le commesse di Trenitalia relative alla manutenzione dei treni Vivalto (prodotti proprio qui a Verona) più volte promesse in passato. In breve, si chiede al Comune di concertare il necessario gioco di squadra con i parlamentari veneti e i consiglieri regionali veneti affinché il Ministero dello Sviluppo sblocchi di nuovo la commessa in favore di Ofv".

"L'operazione - concludono Bertucco e Vallani - può essere favorita dai finanziamenti statali a favore dell'acquisto di mezzi del trasporto pubblico, compresi nuovi treni, previsti dalla legge di stabilità 2016. È ancora possibile salvare il lavoro di 128 persone e contribuire al rilancio della manifattura scaligera in un settore strategico a livello nazionale".

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