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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Minoranze vogliono più soldi per Fondazione Arena dalla Regione: mozione viene respinta

Respinta nel Consiglio comunale straordinario dedicato a Fondazione Arena la mozione di Bertucco e Pd, sottoscritta anche da M5S, Fare Verona, Lista Tosi e Traguardi Verona

Il futuro di Fondazione Arena è stato al centro della discussione del Consiglio comunale straordinario che si è svolto ieri sera, giovedì 2 luglio, convocato su richiesta dei consiglieri di minoranza con una mozione a firma dei capigruppo Michele Bertucco (Sinistra in Comune) e Federico Benini (Pd). Il documento che vede tra i firmatari anche Patrizia Bisinella, Alberto Bozza, Flavio Tosi, Paolo Meloni, Tommaso Ferrari,  Elisa La Paglia, Stefano Vallani, Alessandro Gennari e Marta Vanzetto, è stato respinto dal voto del Consiglio comunale di ieri sera con 23 voti contrari e 13 favorevoli.

La mozione in questione, aveva l'intento di impegnare l'Amministrazione a richiedere alla Regione un aumento dei contributi in favore della Fondazione Arena e al Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il turismo un aumento del Fus e contributi straordinari per questa realtà culturale veronese. Inoltre, chiedeva il ripristino dei corretti rapporti con le rappresentanze sindacali e la relazione trimestrale in sede della conferenza di capigruppo sulla situazione di gestione di Fondazione. Infine, la presentazione al Consiglio, entro la fine del mese di settembre, del Piano di rilancio della Fondazione. Sono intervenuti alla seduta anche i rappresentanti sindacali Elena Carla Mazzoni per Fistel – Cisl – Rsu ed Ivano Zampolli di UIL-COM e per le sigle CGIL, UIL e FIALS.

Sboarina: «Siamo ancora in una fase di incertezza»

Il sindaco di Verona, nonché presidente di Fondazione Arena, Federico Sboarina nel corso del confronto ha dichiarato: «È da ricordare che la Fondazione è uscita dal commissariamento l’8 gennaio 2018 e che, già nell’anno successivo, siamo stati in grado di chiudere un bilancio molto importante, con risultati positivi frutto di un piano di rilancio di alta qualità. Non è però un percorso che si risolve in pochi mesi, anche se siamo immediatamente partiti acquisendo ottimi risultati. Poi è arrivata la pandemia, una situazione di crisi che ha destabilizzato tutto. In particolare la Fondazione Arena che, più delle altre, viene colpita nella sua programmazione legata alla stagione estiva e nella sua capienza di pubblico che, per nuove ragioni di sicurezza e distanziamento, è fortemente contratta, con soli 3.500 posti autorizzati a serata. Come è successo in tutti gli ambiti economici e sociali della nostra città, anche per Fondazione questa pandemia è stato un danno di enormi proporzioni».

Il primo cittadino scaligero Federico Sboarina ha poi precisato: «Anche nei momenti più difficili dell’emergenza sanitaria non sono mai mancati i confronti con il consiglio di indirizzo di Fondazione, proprio per continuare un lavoro di progettazione in grado di offrire, anche nel più peggiore degli scenari, un cartellone per la stagione 2020. La richiesta delle minoranze di una presentazione al Consiglio, entro la fine del mese di settembre, del Piano di rilancio della Fondazione è in questo momento un punto di difficile concretizzazione. Siamo ancora in una fase di incertezza, capire quali saranno gli scenari su cui lavorare nel breve periodo è ancora difficile».

Presente per il dibatto in Consiglio comunale anche la Sovrintendente di Fondazione Arena Cecilia Gasdia, la quale ha ribadito: «Il percorso di rilancio è solo all’inizio. Impensabile che si possa uscire in poco tempo dal disastro economico ereditato. I positivi risultati ottenuti nel 2019 hanno rappresentato un punto di partenza importante. Anche durante il periodo di pandemia abbiamo continuato a lavorare per strutturare più piani di rilancio che potessero, quando fosse stato possibile, portare alla realizzazione della stagione estiva 2020. Ricordo che le Fondazioni italiane e europee hanno chiuso la programmazione 2020 e rinviato tutto al 2021, mentre noi abbiamo proposto un’alternativa capace di mettere in scena un cartellone di alta qualità anche in un post Covid pieno di incertezze e limitazioni. Anche la programmazione del Teatro Filarmonico è rimasta sostanzialmente invariata. Un risultato per nulla scontato, - ha concluso Cecilia Gasdia - frutto di una volontà condivisa orientata ad offrire un effettivo rilancio di Fondazione, il cui futuro non è mai stato messo in discussione».

Federico Benini post Fondazione Arena

Federico Benini (Pd) post Facebook su Fondazione Arena

Bertucco: «Servono risposte chiare e condivise»

Il capogruppo di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, ha quindi illustrato il contenuto della mozione "Quale futuro per Fondazone Arena?": «È data finalmente l’occasione, al Consiglio e alle rappresentanze sindacali collegate questa sera alla seduta, di discutere sul futuro di questa importante realtà culturale della nostra città. Vi è la necessità di risposte chiare ed urgenti in termini economici e di programmazione di eventi per un concreto rilancio di Fondazione. Serve l’apporto di tutti, con una maggiore interazione dell’Amministrazione con le diverse realtà economiche della città che traggono beneficio dalle attività di Fondazione. Questa mozione non ha alcun intento di strumentalizzazione, ma l’unico obiettivo di intervenire in favore dei lavoratori e del futuro della Fondazione. La richiesta di una corretta e puntuale informativa sul Piano di rilancio non aveva alcuna intenzione di mettere in difficoltà l’Amministrazione».

Tommaso Ferrari post Fondazione Arena

Tommaso Ferrari post Facebook su Fondazione Arena

Gli interventi dei gruppi consiliari

Per il gruppo del Movimento 5 stelle sono intervenuti i consiglieri Alessandro Gennari e Marta Vanzetto: «Il core business deve tenere al centro l’opera, con spettacoli frutto di produzioni internazionali, e non l’extra lirica. Imbarazzante il piano di rilancio proposto e il fatto che, in questo momento di difficoltà, i livelli dirigenziali non si siano ridotti gli stipendi». Secondo il capogruppo del Partito democratico Federico Benini «occorre collegialità nelle scelte e concertazione». Benini ha spiegato che è «sbagliato il segnale della maggioranza di chiedere un confronto semestrale anziché mensile come chiesto nella mozione di cui sono cofirmatario. Attenzione alla precarietà dei lavoratori stagionali - ha poi evidenziatoo Benini - che l’anno prossimo saranno costretti a fare le verifiche artistiche senza considerare la straordinarietà dell’anno in corso».

Per la lista civica Traguardi Verona, il capogruppo Tommaso Ferrari ha dichiarato: «Il Covid ha rappresentato per tutti un cambio di prospettiva importante. Questo però non giustifica il programma di sole dieci serate che è stato proposto per la stagione Areniana 2020». Per Verona Domani, la consigliera Daniela Drudi ha sollecitato: «Il Comune contribuisca al pagamento degli stipendi dei lavoratori di Fondazione Arena».

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