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Nell'ultimo Consiglio provinciale arriva il "no" alle nuove discariche nel territorio veronese. Il 16 marzo si vota per il rinnovo

«Tutti produciamo rifiuti - ha sottolineato il presidente della Provincia di Verona Flavio Pasini - e le discariche sono necessarie. Ma va posta particolare attenzione sia al dove, sia a distribuire equamente questi impianti»

Il Consiglio provinciale si è riunito durante il pomeriggio di giovedì 1 febbraio nella Loggia di Fra’ Giocondo al Palazzo Scaligero. Il presidente Flavio Pasini ha aperto la seduta ringraziando i consiglieri per quanto fatto in questo suo primo anno di presidenza e annunciando che verranno convocati i comizi elettorali per il rinnovo del Consiglio in programma il 16 marzo. 

Nel frattempo in Loggia si è discussa una mozione relativa alle proposte di nuove discariche, giunte negli ultimi mesi, nell’ovest veronese (a Caluri di Villafranca e Valeggio) e in un Comune lombardo confinante con il territorio scaligero (Marmirolo). Il Consiglio, secondo quanto comunicato in una nota della Provincia di Verona, dopo un primo confronto è stato sospeso per dare spazio a una conferenza dei capigruppo. Alla ripresa della seduta il testo, emendato in modo condiviso, è stato votato all’unanimità.

In base a quanto si apprende, la mozione, pur nel rispetto della piena autonomia tecnica prevista dalle procedure autorizzative in capo alle Regioni, fa propri i timori già sollevati dalle amministrazioni locali, esprimendo la contrarietà del Consiglio alla realizzazione di nuove discariche «contenenti  amianto» e, pertanto, chiede alla Regione del Veneto di «non autorizzare discariche senza un’adeguata pianificazione orientata alla massima attenzione per la tutela dell’ambiente e a un’equa distribuzione delle stesse su tutto il territorio regionale». Inoltre, la stessa mozione invita i «consiglieri regionali della provincia di Verona a farsi promotori nel Consiglio regionale, nella 2^ Commissione Consiliare e con il presidente Zaia, di tutte le iniziative necessarie per evitare l’apertura delle discariche sopracitate». Il testo, annunciano dalla Provincia, verrà trasmesso nei prossimi giorni alla Regione. 

Il presidente della Provincia di Verona, in merito, ha commentato: «L’iter tecnico avrà il suo, autonomo, corso, ma è necessario dare un segnale politico e condiviso di grande attenzione. Nel giro di circa 90 giorni le Regioni hanno comunicato la presentazione di tre domande per altrettante discariche di rifiuti pericolosi contenenti amianto tra l’ovest veronese e la vicina provincia di Mantova. Tutti produciamo rifiuti - ha sottolineato Pasini - e le discariche sono necessarie. Ma va posta particolare attenzione sia al dove, sia a distribuire equamente questi impianti».

Rinnovo del Consiglio Provinciale: si vota il 16 marzo

Sempre nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 1 febbraio, è stato firmato dallo stesso presidente della Provincia di Verona, Flavio Pasini, il decreto di indizione delle elezioni del nuovo Consiglio provinciale, in programma sabato 16 marzo a Palazzo Capuleti in via Franceschine a Verona. Saranno chiamati a votare sindaci e consiglieri dei Comuni veronesi per eleggere, tra i loro colleghi candidati, i 16 nuovi componenti del Consiglio del Palazzo Scaligero.

Il sistema sarà il cosiddetto "ponderato": il peso di ciascun voto e dell’eventuale preferenza dipenderanno infatti dalla fascia in cui, per numero di abitanti, ricade il Comune dove si amministra. Per la Provincia di Verona le fasce sono sei: Comuni con meno di 3 mila abitanti, da 3 mila a 5 mila, da 5 mila a 10 mila, da 10 mila a 30 mila, da 30 mila a 100 mila (Villafranca) e da 250 mila a 500 mila (Verona).

Le liste, che andranno presentate a Palazzo Capuleti sabato 24 febbraio dalle ore 8 alle 20 e domenica 25 febbraio dalle ore 8 alle 12, dovranno essere composte da un numero di candidati/candidate compreso tra 8 e 16 e sottoscritte da almeno il 5% degli aventi diritto al voto. Nessuno dei due sessi, in ogni lista, potrà essere rappresentato in misura minore al 40%. 

Il Consiglio rimarrà in carica due anni. Diversamente da quanto previsto per le elezioni del presidente, la validità delle candidature a consigliere provinciale è indipendente dalla durata residua del mandato nei Comuni in cui si è amministratori. L’eventuale successiva cessazione dalla carica di sindaco o consigliere comunale comporta comunque la decadenza dalla carica di consigliere provinciale.

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