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Bertucco e i compensi di Tosi: "Ora capisco il dispiacere di lasciare A4"

Il candidato di Verona Piazza Pulita torna sulla questione delle quote della società autostradale di proprietà del Comune: "A nostro avviso la monetizzazione di questa partecipazione non più strategica per Palazzo Barbieri è un passaggio ormai inevitabile"

È ancora Michele Bertucco contro Flavio Tosi, con l'ex candidato del Pd ora a Verona Piazza Pulita, che incalza sui compensi ricevuti dal primo cittadino come presidente dell'autostrada A4. 

Il Sindaco sulla trasparenza corregge il tiro e nella dichiarazione del 2016, di recente pubblicazione, resa ovviamente sulla base dei redditi percepiti del 2015, indica anche i compensi ottenuti dall’autostrada A4. Gli stessi che fino l’anno scorso sosteneva di non essere tenuto a denunciare. Si tratta di una cifra di tutto rispetto: 100 mila euro, più di quanto frutta la carica di Sindaco che rende ad “appena” 81 mila euro annui.

Bertucco nei giorni scorsi aveva ribadito più volte la necessità di cedere le quote della società autostradale di proprietà del Comune di Verona e di investire il ricavato sulla città, in particolar modo sui quartieri

Ma quel che conta di più, i proventi dell’autostrada quest’anno sono cresciuti di oltre il 30% rispetto ai 69 mila euro percepiti nel 2014. Alla faccia dell’aumento del costo della vita. Tutte le cifre sono pubbliche e consultabili nell’area trasparenza del sito del Comune di Verona. La polemica dello scorso anno era nata perché il Sindaco ometteva di denunciare i soldi dell’Autostrada sulla dichiarazione che ogni anno gli amministratori pubblici devono rendere all’istituzione. Ovviamente però la fonte di reddito compariva in dichiarazione dei redditi che occorre allegare al documento. Ora Tosi è più trasparente e ci auguriamo che non vada mai più in giro a dire che si mantiene con il solo stipendio da sindaco, e ci consenta pure una battuta: a questo punto comprendiamo meglio il suo dispiacere nel dover lasciare le quote dell’A4, ma a nostro avviso la monetizzazione di questa partecipazione non più strategica per il Comune di Verona è un passaggio ormai inevitabile.

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