rotate-mobile
Politica Centro storico / Stradone San Fermo

Bertucco (Pd) interroga il Comune: "Ex gasometro: quanto costerà, alla fine?"

Il capogruppo in consiglio comunale per i democratici fa i conti in tasca all'amministrazione comunale, chiedendo quale sia il saldo finale dell'opera inaugurata nel settembre 2014

Finalmente attivo a tutti gli effetti il parcheggio sorto sull'area dell'ex Gasometro, il Partito Democratico veronese fa i conti in tasca al Comune su quanto sia venuta veramente a costare un'opera che, prima di essere realizzata, ha subito pesanti rallentamenti. Michele Bertucco, capogruppo in Comune per i democratici, incalza quindi sul "conto" definitvo del parcheggio, chiedendo a gran voce quale sia la cifra finale.

Aggiungiamo uno zero, moltiplichiamo per 5 e avremo uno scenario realistico di quello che potrebbe voler dire la costruzione di una grande opera in regime di concessione, come è il caso di un project financing per il traforo. Arrivato il tempo di definire col Comune i conti per la realizzazione del nuovo parcheggio all'ex Gasometro, che a “listino” (anzi, da Pef asseverato) dovrebbe costare circa 11,7 milioni di euro circa, il raggruppamento di imprese titolari della concessione ha denunciato extra costi per ben 13 milioni di euro, per lo più imputati all'allungamento dei tempi di esecuzione dovuti non solo alle difficoltà tecniche della bonifica (tuttora in corso) ma anche alle varianti in corso d'opera richieste dal Comune e all'uscita di scena della Mazzi costruzioni che aveva determinato nel cantiere una forte carenza di manodopera tanto da costringere per alcuni giorni al blocco totale delle lavorazioni. Su questa diatriba si è recentemente espressa una commissione tecnica le cui conclusioni sono state in toto recepite dalla giunta comunale la scorsa settimana. Risultato: il Comune dovrà rifondere all'Ati in via “bonaria” 1.098.537 euro provenienti dal finanziamento regionale che l'amministrazione si era trattenuta a titolo di penale per lo sforamento dei tempi concordati e, sempre in via “bonaria” dovrà rifondere 1.052.702,52 totali per mancato ammortamento di mezzi e attrezzature (714,514,45 euro), maggiori oneri di sicurezza (56.501 euro); errate misurazioni di contabilità (180 mila euro); varianti in corso d'opera (100 mila euro). La commissione ha infatti deciso di dividere a metà, tra Comune e Ati, la responsabilità del mancato rispetto dei tempi. Ma non non è finita perché il Comune si impegna a riformulare il Pef per tenere conto di altre esigenze delle imprese: prima di tutto la doverosa misura di riequilibrio a fronte dello stralcio di una parte del parcheggio bus su cui non è stata completata la bonifica (già quantificata dagli uffici). Ma il nuovo Pef, scrivono gli esperti, dovrà anche tener conto della minore durata della concessione (in cui erano compresi i tempi di costruzione) e dei "maggiori oneri finanziari patiti dall'impresa". Quanto verrà a costare alla fine il parcheggio? E che cosa accadrebbe se in ballo non ci fossero soltanto alcuni milioni ma decine o centinaia di milioni?

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bertucco (Pd) interroga il Comune: "Ex gasometro: quanto costerà, alla fine?"

VeronaSera è in caricamento