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Massignan contro giunta Tommasi: «Nessuna discontinuità su scelte urbanistiche»

Il rappresentante dell'osservatorio Veronapolis è deluso: «Il centro storico continuerà nel suo processo di desertificazione e di esasperazione del consumo turistico. E non saranno presi provvedimenti per risolvere il caro affitti»

Continuità con la politica urbanistica delle passate amministrazioni ed eccessiva vicinanza con Fondazione Cariverona. Di questo è stata accusata l'attuale amministrazione comunale di Verona da Giorgio Massignan dell'osservatorio Veronapolis. Un'accusa politica che viene da un'area politica affine a quella della maggioranza che sostiene il sindaco Damiano Tommasi e la sua giunta.

Massignan è deluso. «Sulle scelte urbanistiche - scrive riferendosi all'attuale amministrazione comunale - sta dimostrando troppa continuità con le precedenti amministrazioni di destra. Le stesse giustificazioni della vicesindaca Barbara Bissoli, che sostiene l'obbligo di rispettare le decisioni pregresse e le destinazioni imposte dal piano sovracomunale della Regione, lasciano intendere che non cambieranno l'impostazione di coloro che li hanno preceduti e non interverranno per trattare e modificare le scelte decisamente in contrasto con quanto si poteva evincere dal programma elettorale». Eppure, secondo Massignan, basterebbe «la volontà politica» per «azzerare» o almeno «modificare le decisioni pregresse». Volontà che il rappresentante di Veronapolis non vede negli attuali amministratori. «E così l'Hotel Marriot in centro, l'edificazione della Marangona, il centro per disabili al Pestrino, le piattaforme per skateboard di fronte alle mura magistrali, il filobus, i nuovi alberghi in deroga in centro, gli altri ancora a Verona Sud e le destinazioni imposte dal demanio militare per le caserme dismesse, tutti progetti del passato, saranno realizzati. Il nostro centro storico continuerà nel suo processo di desertificazione di abitanti e di esasperazione del consumo turistico. Non saranno presi provvedimenti per risolvere il problema del caro affitti e della necessità di studentati, così come di organizzare strutture adeguate al turismo giovane e di cultura».

Inoltre, Giorgio Massignan ha insinuato che il Comune di Verona «abbia un occhio di riguardo nei confronti di alcune istituzioni cittadine, quali la Fondazione Cariverona». Una "sintonia" che trasparirebbe anche dalle nomine, come quella della vicensindaca Bissoli, «una delle più solerti professioniste della Fondazione Cariverona nel contribuire a trovare il modo di applicare lo Sblocca Italia e di ricorrere alla deroga per far approvare il cambio di destinazione d'uso all'ex sede Unicredit, da uffici a hotel di lusso», ha dichiarato Massignan, il quale ha criticato anche la nomina a capogabinetto del sindaco dell'avvocato Giuseppe Perini, «che collaborava con Fondazione Cariverona e che fu determinante nelle vicende di cambio di destinazione d'uso dei Magazzini Generali, sempre di proprietà della Fondazione, da culturale e sociale a commerciale e direzionale. Tutte trasformazioni che hanno penalizzato la collettività e favorito gli interessi degli investitori privati».

E tutto questo viene portato avanti nel silenzio della maggioranza e delle opposizioni in consiglio comunale. Il centrodestra rimane zitto, scrive Massignan «perchè si rende conto che nel più importante settore di un'amministrazione, quello della gestione del territorio, si stanno sviluppando i loro vecchi progetti». Mentre il centrosinistra «non si muove perché teme di essere accusato di fuoco amico».

«In questo modo, i cosiddetti "poteri forti", proseguono nel portare avanti i loro programmi a prescindere dai colori delle amministrazioni», ha concluso il membro di Veronapolis.

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