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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Mantova Capitale della Cultura 2016: Verona non è stata nemmeno candidata

Il Partito Democratico veronese commenta la scelta di Mantova come prossima Capitale della Cultura e lo fa partendo dalla considerazione che una città come Verona non è stata candidata

Il Ministro Franceschini ha proclamato Mantova Capitale della Cultura per il 2016. La vittoria porterà nelle casse del Comune vincente un milione di euro in finanziamenti e la possibilità di escludere dal patto di stabilità le risorse investite per il progetto. Amareggiato il Partito Democratico veronese che chiede da tempo di nominare un assessore alla Cultura per la città di Verona.

“Siamo contenti che i nostri 'vicini' abbiano ottenuto un risultato cosi importante – commenta il responsabile provinciale Pd per la Cultura Marcello Deotto - tuttavia non possiamo non chiederci perché Verona non fosse neanche candidata. Tra le città finaliste del bando si possono leggere i nomi di realtà come Parma, Como, Pistoia e molte altre che non hanno di certo nulla in più di Verona. Ci chiediamo perché l'amministrazione comunale continui a considerare la cultura come un elemento di serie B anziché una fondamentale occasione di sviluppo. Di certo vincere queste selezioni non è facile ma non provarci nemmeno significa perdere occasioni preziose per la nostra città”.

A Verona servirebbe anche solo partecipare a questi bandi perché le selezioni rappresentano per le città in gara l'occasione di misurare le proprie potenzialità” aggiunge la consigliera comunale Elisa La Paglia. “Significa ragionare, pianificare e ascoltare, come si legge negli obiettivi del bando che testualmente recita: ' Il conferimento del titolo Capitale Italiana della Cultura, in linea con l’Azione UE Capitale Europea della Cultura 2007-2019, si propone i seguenti obiettivi: stimolare una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica; sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale quale paradigma del proprio progresso economico e di una maggiore coesione sociale; valorizzare i beni culturali e paesaggistici; migliorare i servizi rivolti ai turisti; sviluppare le Industrie culturali e creative; favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana'. A quanto pare, sono azioni che l'amministrazione in carica ritiene superflue”.

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