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M5S-Lega-Forza Italia, eletti i presidenti di Camera e Senato. Rotta: "Vecchia politica"

Roberto Fico del Movimento 5 Stelle e la veneta esponente di Forza Italia Maria Elisabetta Alberti Casellati, sono i nuovi presidenti di Camera e Senato. Prove tecniche di Governo?

Roberto Fico esponente della prima ora del Movimento 5 Stelle e Maria Elisabetta Alberti Casellati, senatrice di Forza Italia e storicamente molto vicina a Silvio Berlusconi, sono stati eletti, rispettivamente, presidente della Camera e presidente del Senato. Fico ha ottenuto 422 voti, mentre ad Alberti Casellati sono andati 240 voti espressi dai senatori, sufficienti per farla diventare la prima donna eletta a Palazzo Madama e a ricoprire così la seconda carica più importante dello Stato dopo il Presidente della Repubblica.

L'omaggio del Senatore Massimo Ferro

A rallegrarsi dell'elezione dell'Avvocato veneto Alberti Casellati, nata a Rovigo, è stato nell'immediato il senatore veronese di Forza Italia, suo collega di partito, Massimo Ferro: «Sono molto contento di aver contribuito all’elezione di Elisabetta Casellati al ruolo prestigioso di Presidente del Senato. Prima donna in assoluto a ricoprire questo incarico che per la prima volta premia una terra, il Veneto , da un po’ di tempo priva di alte rappresentanze. Conosco la Sen. Casellati dai tempi della 14^ legislatura - ha quindi proseguito il Senatore Massimo Ferro - ed in questi anni di esperienze ne ha fatte tante: dapprima in Parlamento, poi al Governo, in ultimo al Consiglio Superiore della Magistratura. È avvocato, docente universitaria. Un ottimo curriculum per poter rappresentare al meglio la nostra terra in questo ruolo centrale delle nostre Istituzioni».

Gli auguri e le polemiche

Un augurio di "buon lavoro" ai due nuovi presidenti di Camera e Senato è giunto in queste ore anche dalla deputata veronese del Partito democratico Alessia Rotta: «Buon lavoro ai nuovi presidenti di Camera e Senato: mi auguro che sappiano esercitare questi importanti incarichi istituzionali nel rispetto pieno della Costituzione, del Parlamento e di tutte le sue componenti, maggioranza e minoranze».

Non è mancato però da parte dell'On. Rotta anche un piccolo rimprovero sul metodo impiegato per l'elezione dei due presidenti, giudicato in pieno stile "vecchia politica": «Certo devo ammettere che dispiace aver assistito a una pratica di nomine in puro stile Prima Repubblica: è triste veder piegare le Istituzioni alle piccole logiche interne dei partiti. Lo hanno visto tutti, hanno "bruciato" ben 5 candidature solo perché non piacevano ora a Di Maio ora a Salvini ora a Berlusconi. Come detto più volte, - ha quindi concluso la deputata del Partito democratico - noi saremo all'opposizione perché così hanno deciso gli italiani. Ora tocca a loro e vedremo cosa sono in grado di fare. Se queste sono le premesse confesso di non essere particolarmente fiduciosa».

Come "Terra e mare"

Ma chi sono Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati? La prima e forse unica cosa sensata che si possa rispondere a questa domanda nell'immediato della loro elezione, è che costituiscono due profili decisamente diversi tra loro. Il grillino "movimentista" proveniente dall'ala sinistra del grillismo eletto Presidente della Camera, laureato in Scienze della Comunicazione con una tesi dal titolo "Identità sociale e linguistica della musica neomelodica napoletana", e la ricercatrice universitaria laureata in diritto canonico nella Pontificia Università Lateranense che aderì a Forza Italia sin dalla sua nascita nel 1994, sono evidentemente espressione di due mondi politici molto distanti tra loro. Provate, qualora aveste qualche dubbio in merito, a chiedere a ciascuno che cosa pensi delle cosiddette "unioni civili"... Non a caso, infatti, l'elezione di Fico e Casellati è arrivata a seguito di un doppio compromesso e relativo travaso di voti parlamentari (qualcuno parla meno generosamente di "inciucio"), stipulato tra il M5S e la coalizione del centrodestra guidata dal leader leghista Matteo Salvini.

Questo schema politico che ha innegabilmente dato i suoi primi frutti, potrebbe funzionare anche per la formazione di un Governo? Numericamente parlando ovviamente sì, resta però il problema non da poco di stabilire eventualmente chi potrebbe essere il premier di una maggioranza composta da M5S e Lega con magari l'appoggio esterno (e dunque anche qualche ministro) di Forza Italia. Di Maio? Salvini? Forse né l'uno, né l'altro.

C'è infine da capire come e se l'elettorato di Forza Italia saprà accettare l'eventuale collaborazione politica, necessariamente di minoranza, con i finora tanto vituperati pentastellati, così come d'altro canto il composito elettorato grillino dovrà far uso di ben più che una semplice pasticca di "Malox" per poter digerire di dover governare il Paese affiancati a ministri di Lega e FI, grazie ai voti cioè anche di quel Berlusconi coautore del famigerato "patto del Nazareno", tante e tante volte rinfacciato nei mesi scorsi a Renzi e al Pd quale peccato politico inemendabile. La ruota gira per tutti e il potere logora chi non ce l'ha, o forse in questo caso no?   

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