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Gli auguri di Zaia agli universitari "vittime dei quiz demenziali" voluti dal Governo

Oggi martedì 8 settembre anche a Verona si svolge il test di accesso per la facoltà di Medicina, mentre sulla questione del numero chiuso è tornato ad esprimersi il Governatore del Veneto Luca Zaia usando parole molto dure

Al via oggi la prova d'ingresso per accedere a Medicina a Verona come nel resto d'Italia. E proprio nel giorno di quest'occasione particolare, è voluto intervenire il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, usando toni forti e polemici per rimarcare il suo dissenso nei confronti delle misure volute dall'attuale Ministro dell'Istruzione Giannini. Zaia nei giorni scorsi si era già pronunciato contro quelli che definisce "i quiz demenziali del Governo", a sua detta imposti agli studenti senza alcun criterio oltre alla mera motivazione economica. Ma se mancano i soldi per accogliere tutti in Università secondo Zaia la risposta non può essere il "numero chiuso" alle facoltà, bensì è necessario trovare le risorse da investire nei confronti delle nuove generazioni. Curioso che una lotta portata avanti dal '68, quella per l'accesso libero alle Università, e che a detta persino di qualche ex sessantottino oggi è ritenuta motivo principale della crisi delle stesse, venga oggi recuperata dal Governatore leghista. Ma il tema è certamente complesso, ed è altrettanto chiaro che un modello di valutazione come quello francese per l'accesso a Medicina sia da ritenersi migliore rispetto ai "quizzoni" italiani. Ad ogni modo, la discussione meriterebbe la partecipazione di più voci, in primis quella dei tanti professori che nelle Università ci lavorano, all'interno magari anche di aule che spesso raggiungono abbondantemente l'apice della loro capienza. Di seguito riportiamo il comunicato diffuso dalla Giunta regionale del Veneto:

"Rivolgo un sincero augurio di buona fortuna alle vittime del Governo e dei suoi quiz demenziali. Oggi il diritto allo studio riceve un nuovo durissimo colpo. Non va avanti chi è partito alla pari di tutti e ha dimostrato con gli esami il proprio valore; va avanti chi ha avuto la fortuna di indovinare la casella giusta dove mettere una crocetta”. Con queste parole, nel giorno dell’avvio dei test d’accesso per le Facoltà di Medicina, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia torna a “bocciare senza riserve” il numero chiuso per l’accesso e le modalità con le quali viene realizzato.

“Vanno avanti i più fortunati e, tra gli esclusi, i più ricchi, quelli le cui famiglie possono spendere decine di migliaia di euro in tutoraggi e Università estere. Troppi meritevoli rimarranno fuori per sfortuna – incalza Zaia – e questa è la negazione del diritto allo studio universale”.

“Non c’è posto per tutti – aggiunge il Governatore – e non ci sono i soldi per trovarlo? Non è un buon motivo per tagliare fuori ancora prima di cominciare migliaia di ragazzi; è la conseguenza della scarsissima attenzione del Governo ai settori che qualificano un Paese: l’istruzione, la sanità, il welfare. Un Governo degno di questo nome ha il dovere morale e politico di trovare le risorse per tirare fuori il meglio delle nuove generazioni finanziando e sostenendo il diritto allo studio: tutti al via alla pari e poi selezione durissima, con un’asticella bella alta alla fine di ogni anno. Chi la supera va avanti, gli altri escono. Questa sarebbe selezione sul merito – conclude Zaia – l’unica che garantisce che, alla fine, il camice lo indosseranno davvero i migliori".

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