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"Liste pulite", si apre anche qui il dibattito

Polato: "Seguiremo la linea di Berlusconi". Franchetto: "Non mai troppo tardi"

Anche Verona apre il dibattito sulle “liste pulite” per le Regionali, dopo che il premier Berlusconi ha detto che nelle sue liste non ci saranno persone inquisite. “Una linea che seguiamo a pieno – ha detto Daniele Polato, assessore comunale di Verona nonché dirigente provinciale del Pdl – e oltre a questo abbiamo garantito anche la candidatura di quattro persone sotto i 35 anni, fra cui due donne”.

Matteo Bragantini, deputato e segretario provinciale Lega Nord, precisa: “Si parla di inquisiti per reati contro la pubblica amministrazione e noi del Carroccio abbiamo sempre praticato il buon senso, garantendo che tutti siano a posto”. La precisazione si riferisce al fatto che lo stesso Bragantini, assieme ad altri esponenti leghisti candidati in passato, è stato processato per istigazione all’odio razziale. “Si tratta di una cosa diversa – ha spiegato il deputato del Carroccio -, noi abbiamo solo espresso le nostre idee. I reati di cui si parlava prima sono invece misurati a dei fatti”. “Non è mai troppo tardi per ravvedersi – ha invece sottolineato il consigliere regionale uscente e ricandidato per Idv Gustavo Franchetto -. Penso però che scelte di Berlusconi sembrani un atto di cannibalismo”. È quanto pensa anche Stefano Marzotto, segretario provinciale dell’Udc: “È tutto ovvio. Se il tema viene messo in discussione, vuol dire che qualcuno deve discuterne”. Giandomenico Allegri, segretario del Pd: “Chi si presenta in politica deve avere un curriculum ineccepibile”.

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