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Festa (amara) del lavoro, la Lega a Verona: «Ci sono delle famiglie dietro le serrande chiuse»

«Ci uniamo e siamo solidali al grido d’aiuto degli operatori economici che non potranno riprendere le loro attività il 4 maggio», dichiarano i consiglieri comunali della Lega. Il messaggio del sindaco Sboarina: «Oggi i lavoratori stanno pagando un prezzo altissimo»

Il gruppo consiliare della Lega con il Capogruppo Anna Grassi e i consiglieri Laura Bocchi, Vito Comencini, Thomas Laperna, Paolo Rossi, Roberto Simeoni, Andrea Velardi e Alberto Zelger in un primo maggio dal sapore un po’ amaro hanno deciso di dare un piccolo segnale di vicinanza a tutti i lavoratori veronesi: «Un’amministrazione comunale in questo momento può solo gestire le criticità che si riscontrano nostra quotidianità, ci aspettiamo di più dal governo e ringraziamo i nostri parlamentari e il governatore Luca Zaia», si legge in una nota dei consiglieri leghisti.

«Da lunedì protocolleremo delle mozioni affinché vengano prese al vaglio dal nostro sindaco e dalla giunta a cui non manca la gratitudine per quanto stanno facendo per affrontare l’emergenza Covid-19 - proseguono nelle loro nota i consiglieri della Lega - Ci uniamo e siamo solidali al grido d’aiuto degli operatori economici che non potranno riprendere le loro attività il 4 maggio. Dietro alle serrande chiuse non ci sono solo numeri economici ma anche persone e famiglie che con sacrificio e sudore hanno avviato le loro attività: le imprese veronesi non possono essere lasciate sole perché le scadenze, le utenze, gli affitti continuano a dover essere pagati e la risposta a questi costi non può essere banalizzata con un versamento mensile di 600 euro e, per i più in difficoltà, un prestito da restituire ratealmente maggiorato degli interessi».

Il messaggio del sindaco Sboarina per il primo maggio

Durante la giornata di oggi anche il sindaco di Verona Federico Sboarina ha voluto essere presente «simbolicamente e fisicamente» come annunciato già ieri, per manifestare la propria personale vicinanza ai commercianti che al momento devono ancora restare chiusi: «Il Primo Maggio è la giornata che da sempre celebra l'orgoglio, la fatica, i diritti e la dignità del lavoro, principio su cui si fonda la nostra Repubblica. - ha spiegato il sindaco di Verona Federico Sboarina in una breve nota - Oggi, invece, lavoratrici e lavoratori stanno pagando un prezzo altissimo a causa della guerra che stiamo combattendo per contrastare il contagio. Lo pagano quelle categorie che si sono fermate, ma lo pagano anche coloro che non si sono mai fermati per permettere agli altri di salvarsi e di vivere. Questi ultimi, tra l'altro, mettendo anche a rischio la vita e talvolta perdendola per elevato senso della propria missione e del dovere».

«Il mio pensiero e la mia gratitudine, nel giorno della festa internazionale del lavoro, vanno a ciascuno di voi. - ha quindi sottolineato il primo cittadino scaligero Federico Sboarina - A chi sta soffrendo per un'occupazione che forse non avrà più come prima e sta pagando a caro prezzo il grande sacrificio di rimanere a casa per la tutela della salute di tutti, e a chi con il suo lavoro di questi due mesi ha permesso alla comunità veronese di andare avanti. Oggi per noi sono esattamente due mesi dall'inizio dei contagi a Verona, - ha poi concluso il sindaco di Verona - era la mattina del primo marzo e ne abbiamo avuti due. In tutte queste settimane stiamo facendo ogni cosa per avere la meglio sul virus, i numeri sanitari lo dimostrano. Limitarne la diffusione significa anche permettere di organizzare in sicurezza la difesa dei posti di lavoro».

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