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Bacciga vicepresidente della commissione cultura, la Lega lo difende

Nuovi attacchi di PD, Traguardi e del radicale Pasetto sono giunti dopo la nomina del consigliere di Battiti, ma i colleghi leghisti lo difendono: «Contribuirà ad aggiungere valore alla nostra città»

La nomina di Andrea Bacciga a vicepresidente della commissione cultura è stata espressione della volontà di tutta la maggioranza presente.

Anche la Lega difende la scelta che ha creato la polemica più accesa di questi ultimi giorni. Il consigliere comunale Bacciga è stato più volte criticato per i modi scelti per esprimere le sue idee "identitarie". Bacciga è un consigliere di Battiti, ma proprio per le sue idee è stato definito vicino ad ambienti dell'estrema destra. Per questo, la sua nomina come vicepresidente della commissione cultura del Comune di Verona ha suscitato nuove preoccupazioni nelle forze politiche di minoranza. Preoccupazioni ingiustificate per la Lega. «Andrea Bacciga e la presidente della commissione Daniela Drudi sapranno coinvolgere tutte le parti interessate e sicuramente contribuiranno ad aggiungere valore alla nostra città», hanno aggiunto i consigliere comunali leghisti.

La nomina di Bacciga ha prodotto intanto un avvicendamento nel Partito Democratico. Il membro del PD della commissione cultura, Elisa La Paglia, se n'è andato e il suo posto è stato preso da Carla Padovani. Ma alla scelta di Bacciga come vicepresidente della commissione si è opposto tutto il Partito Democratico. «Tale nomina conferma l'impossibilità di riformare la politica culturale di questa amministrazione, unicamente diretta alla propaganda e all'epurazione o il silenziamento di qualunque voce non allineata con i valori oscurantisti e filofascisti che ispirano la giunta - sostengono i consiglieri dem - Prendiamo atto che l'attuale presidente della commissione procrastina le decisioni importanti ed ha annacquato la proposta di cambiare i regolamenti della rassegna Teatro nei cortili e del Camploy. La carenza di risorse economiche ed umane del settore cultura non hanno trovato alcuna risposta da parte di questa commissione. In numerose occasioni abbiamo garantito il numero legale alla Commissione spesso decimata dal disinteresse della maggioranza sui temi più importanti per la città. Ora basta però: anziché mettersi a lavorare per la città, la presidente preferisce buttare tutto in caciara con una nomina di un indagato per reati contro la Legge Scelba che nulla ha a che spartire con le arti, la cultura e il progresso intellettuale della città».

Anche il consigliere comunale Tommaso Ferrari, esponente del movimento civico Traguardi, ha attaccato la scelta della commissione cultura: «La maggioranza, ormai è acclarato, riesce a riunirsi solo attorno a progetti strampalati buoni solo a procurare pessime figure per Verona - scrive Ferrari - La promozione del consigliere Bacciga a vicepresidente della commissione cultura è ingiustificabile e sa di presa in giro per chi in città opera in questo settore. È impossibile da spiegare, se non alla luce di quelle astruse alchimie politiche che ormai da qualche tempo sono diventate il lavoro a tempo pieno di una maggioranza sempre più instabile».

E ancor più duro è stato il commento del radicale Giorgio Pasetto.

Ora possiamo dire che anche la cultura a Verona è in mano alla destra più becera - ha detto Pasetto - Questo è il livello a cui anche la classe dirigente fascio-leghista a livello locale sta muovendosi in perfetta simbiosi con il grande capo nazionale Matteo Salvini. A chi ancora, solo qualche settimana fa, sembrava non preoccupato e anzi quasi derideva chi come me da tempo sta parlando di rischio regime rispondo ora che l'era dell'usurpazione fascio-leghista l'abbiamo di fronte agli occhi.

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