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Catullo ancora chiuso e Lega all'attacco: «Chiediamo garanzie per il futuro»

I parlamentari veronesi Paolo Paternoster e Roberto Turri hanno inviato formale richiesta di incontro al presidente del Catullo, Paolo Arena, ed al socio di riferimento Save

Ancona, Bari, Bergamo-Orio al Serio, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze-Peretola, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Olbia, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino e Venezia Tessera. Manca ancora il nome di Verona in quello delle città italiane che hanno potuto riaprire i loro aeroporti.
Il Catullo è stato chiuso insieme a molti altri aeroporti lo scorso il 14 marzo scorso per l'emergenza coronavirus. All'inizio della Fase 2, il 4 maggio, alcuni scali sono stati riaperti con un decreto dei ministri Paola De Micheli e Roberto Speranza, rispettivamente responsabili dei trasporti e della salute nel Governo Conte, ma l'aeroporto di Verona è rimasto ancora chiuso. Ieri, 18 maggio, è iniziata la Fase 2 bis e i ministri De Micheli e Speranza hanno sottoscritto un nuovo decreto, che prolunga ancora la chiusura dell'aeroporto Catullo. E dunque continua la battaglia politica della Lega per la sua riapertura.

Paolo Borchia, eurodeputato veronese della Lega e membro della commissione trasporti a Bruxelles, chiede: «Le compagnie principali non stanno volando dal Catullo, cosa sta facendo Save per rendere il nostro aeroporto appetibile e attrattivo?». Non sono dunque indirizzati al Governo gli attacchi dei leghisti, ma al socio privato che insieme ai partner pubblici gestisce lo scali. «Il lago di Garda è una meta molto più ricercata dai turisti tedeschi rispetto a Venezia; ma Air Dolomiti, prima che dal Catullo, riprenderà ad operare su Monaco dal Marco Polo, da Bologna e da Firenze - prosegue Borchia - S7, vettore da 150.000 passeggeri capace di raggiungere ben 5 voli giornalieri con la Russia nel 2019, ha cancellato il collegamento da San Pietroburgo, mentre Cyprus non opererà il volo per Larnaca previsto per l'estate. E da parte di Save? Solo silenzio ed evidente disinteresse per la ripresa dei collegamenti. Il territorio veronese, dal punto di vista economico, ha un bacino più attrattivo di quello veneziano e la scarsa offerta di voli vanifica tale dinamismo».
Nel frattempo i parlamentari veronesi Paolo Paternoster e Roberto Turri hanno inviato formale richiesta di incontro al presidente del Catullo, Paolo Arena, ed al socio di riferimento Save. «La volontà - spiegano - è quella di chiedere quali garanzie e quali prospettive potranno esserci già nell'immediato per assicurare un futuro adeguato allo scalo veronese. A questo incontro hanno già chiesto di partecipare tutti i parlamentari della Lega che fanno parte dell'area del Garda e quindi i colleghi bresciani, trentini e mantovani».

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