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Laltra faccia del Catullo Un pericolo per la citt

DArienzo: Rumori e inquinamento fuori controllo. Al via una raccolta di firme

Il Catullo aumenta il capitale e punta alla sviluppo. Ma, a sentire l’opposizione in consiglio provinciale, si dimentica di tutelare gli 80mila cittadini che popolano i quartieri di S. Lucia, Golosine, Borgo Roma, S. Massimo e Borgo Milano dai rumori assordanti degli aerei in decollo e dall’inquinamento atmosferico che provocano. “Non ci sono le strumentazioni per farlo - denuncia il consigliere provinciale del Pd Vincenzo D’Arienzo - e così, se il Catullo pensa allo sviluppo, non andrà da nessuna parte senza di queste, soprattutto se vuole ottenere una valutazione d’impatto ambientale positiva”.

L’aeroporto in realtà non è responsabile delle tratte di virata post-decollo, anzi: l’Enac (Ente nazionale Aviazione Civile) ha invitato tutti i piloti a seguire una rotta verso Castel d’Azzano. Rotta che nessuno però segue, perchè tutti gli aerei proseguono a sud, anche verso il centro città. Essendo  l’aeroporto privo di impianto fonometrico e, per di più, non essendo possibile rilevare le tracce radar per questioni militari (l’aeroporto non è soltanto civile) non si possono sanzionare le compagnie aeree e i piloti che non rispettano il cono di decollo imposto dall’Enac. “Abbiamo girato numerosi video che testimoniano come gli aerei passino molto vicino alle case - spiega D’Arienzo - è doveroso quindi che il Catullo inserisca nel suo piano industriale anche la spesa necessaria  (circa 4 milioni) per installare tutte le strumentazioni che servono. Inoltre non possiamo tollerare che i livelli di biossido di azoto, principale inquinante degli aerei, superi a Villafranca i livelli consentiti”. Il consigliere ha fatto sapere che presto raccoglierà le firme tra i cittadini per spingere a cercare una soluzione al problema.

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