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Kebab, sale slot e Fondazione Arena: è scontro fra Lega Nord e Tosiani

Alle dichiarazioni della sezione scaligera del Carroccio, ha risposto l’assessore alle Attività economiche Marco Ambrosini, dando vita così al botta e risposta tra le due parti

"Sembra ormai una abitudine quella del sindaco di Verona di adottare provvedimenti quando i problemi sono già scoppiati.
Solo per citare alcuni casi: il regolamento sui kebab, adottato quando il Comune ne ha dapprima autorizzati un numero spropositato, stessa cosa per le sale slot, oggetto di una stretta quando ormai sono disseminate in tutti i quartieri della città, per non parlare della minaccia di mettere in liquidazione la Fondazione Arena, che è sull'orlo del fallimento, quando la stagione lirica è gia alle porte. Ma d'altronde quando si è troppo impegnati a girare Italia per accendere fari ci si dimentica della propria città e soprattutto dei propri cittadini". Queste le dichiarazioni rilasciate dalla Lega Nord di Verona sulle ultime vicende legate al Comune di Verona, da cui arriva una pronta risposta. 

“L’apertura di attività artigianali per la produzione e la vendita di cibi etnici non è soggetta ad autorizzazione comunale e non è quindi possibile, da parte del Comune, avere un controllo sui numeri crescenti di questo fenomeno. Visto che per tali punti vendita è sufficiente l’iscrizione alla Camera di Commercio, è stato indispensabile intervenire a posteriori con il divieto di apertura ex novo di tali attività artigianali”. Questo il commento dell’assessore alle Attività economiche Marco Ambrosini, in merito alle polemiche sulla gestione delle nuove aperture di alcune tipologie di attività in città sollevate da esponenti del Carroccio.
Lo stesso discorso vale per le sale gioco e videolottery - aggiunge Ambrosini - che per aprire necessitano invece dell’autorizzazione della Questura e per le quali il Comune è potuto intervenire solo in termini di limitazione degli orari di apertura al pubblico”.
“Vorrei infine ricordare ai dirigenti della Lega Nord che oggi lamentano un ritardo nell’intervento dell’Amministrazione, che il loro collega di partito e mio predecessore – conclude Ambrosini – ha avuto otto anni per predisporre questa delibera che è invece rimasta incompiuta e che io, nei primi mesi del mio mandato, ho perfezionato, integrandola con l’emendamento finalizzato a bloccare anche le nuove aperture di friggitorie, e fatta approvare”.

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