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Progetti di utilità collettiva, approvati gli indirizzi dalla giunta: «Occasione d'inclusione e crescita per i beneficiari e la comunità»

«I progetti, - ha spiegato l'assessora Luisa Ceni - saranno strutturati in coerenza con le competenze professionali del beneficiario, con quelle acquisite anche in altri contesti ed in base agli interessi e alle propensioni»

Sono state approvate martedì 5 marzo dalla giunta comunale di Verona le modalità attuative per la realizzazione dei "Progetti di utilità collettiva - Puc"m rivolti ai beneficiari dell'Assegno di Inclusione - ADI e Supporto per la Formazione e il Lavoro - SFL, misure introdotte dal decreto-legge su “Misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro”. Secondo quanto riferito dal Comune, la partecipazione ai progetti può essere estesa anche alle persone non tenute agli obblighi connessi all’Assegno di Inclusione, le quali possono aderire volontariamente nell’ambito dei percorsi concordati con i servizi sociali dei Comuni/Ambiti Territoriali Sociali.

Il documento, in base a quanto si apprende da una nota di Palazzo Barbieri, stabilisce che il Comune di Verona aderisce ai Puc, cura la procedura per individuare gli enti del terzo settore con i quali stipulare un accordo e le attività da svolgere. Ancora, il Comune approva gli indirizzi per l'attuazione dei Puc da parte degli enti del terzo settore, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di trattamento. È previsto inoltre il coinvolgimento di altri soggetti pubblici. I beneficiari di ADI e SFL, nell’ambito dei Patti per il lavoro o per l’inclusione sociale, sono tenuti a svolgere i Puc nel Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16.

«Oltre a un obbligo - ha spiegato l’assessora alle politiche sociali Luisa Ceni -, i Puc rappresentano un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività: i progetti, infatti, saranno strutturati in coerenza con le competenze professionali del beneficiario, con quelle acquisite anche in altri contesti ed in base agli interessi e alle propensioni emerse nel corso dei colloqui sostenuti presso il Centro per l’impiego o il Servizio sociale del Comune. I progetti sono da individuare a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità, - ha quindi sottolineato l'assessora Ceni - tenuto conto anche delle opportunità che le risposte a tali bisogni offrono in termini di crescita delle persone coinvolte. Le attività progettuali vanno intese come occasioni di arricchimento che, a seconda delle finalità e degli obiettivi da perseguire, possono avere una durata limitata nel tempo o una maggiore continuità».

Caratteristiche dei Progetti di utilità collettiva

Come ricordato nella nota del Comune di Verona, il principio cardine dei Puc è che le attività previste non sono in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo, trattandosi di attività - contemplate nello specifico del Patto per il Lavoro o del Patto per l’Inclusione Sociale - che il beneficiario è tenuto a prestare, e che, pertanto, non danno luogo ad alcun ulteriore diritto. Dovranno riguardare gli ambiti Culturale, Sociale, Artistico, Ambientale, Tutela dei beni comuni e Formativo. 

Lo svolgimento delle attività è a titolo gratuito e non comporta comunque l’instaurazione di un rapporto di pubblico impiego con le amministrazioni pubbliche ovvero con altri Enti coinvolti. Il "progetto" comporta l’organizzazione di attività legate ad uno specifico obiettivo da raggiungere in un intervallo di tempo definito, attraverso la messa in campo di risorse umane e finanziarie. Il progetto può riguardare sia una nuova attività sia il potenziamento di un’attività esistente.

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