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Il premier Conte sconfessa il "Congresso delle famiglie" a Verona: «Rimuovere patrocinio»

«Nessun riferimento alla Presidenza del Consiglio», questo il diktat del primo ministro italiano che rivendica quale operato del governo «il rispetto della persona indipendentemente dall'orientamento sessuale» e il «riconoscimento giuridico delle unioni civili»

«Nei giorni scorsi sono sorte polemiche in merito al patrocinio concesso al World Congress of Families, che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo, promosso dall’associazione privata IOF (International Organization for the Family). È importante chiarire che alla mia attenzione e a quella dei miei uffici non è mai giunta alcuna richiesta di patrocinio da parte degli organizzatori dell’evento e che il patrocinio è stato concesso dal Ministro per la famiglia e la disabilità, Lorenzo Fontana, di sua iniziativa, nell’ambito delle sue proprie prerogative, senza il mio personale coinvolgimento né quello collegiale del Governo». Sono parole nette ed inequivocabili quelle affidate ad un post su Facebook da parte del primo ministro italiano Giuseppe Conte, il quale ha voluto fare chiarezza sul coinvolgimento eventuale della Presidenza del Consiglio con il molto discusso "Congresso delle famiglie" in programma la prossima settimana alla Gran Guardia.

«All’esito di un’approfondita istruttoria e dopo un’attenta valutazione dei molteplici profili coinvolti, - ha quindi aggiunto il premier Giuseppe Conte - ho comunicato al Ministro Fontana l'opportunità che il riferimento alla Presidenza del Consiglio sia eliminato e gli ho rappresentato le ragioni di questa scelta. Rimarrà il patrocinio con esclusivo riferimento al Ministero della Famiglia e ovviamente ciascun esponente del Governo sarà libero di partecipare all’evento, esprimendo le proprie convinzioni sui vari temi che saranno oggetto di discussione».

Una presa di distanza eloquente quella espressa dal primo ministro italiano che fa seguito alle numerose polemiche degli scorsi giorni, implicitamente validando le accuse di coloro i quali ritengono che al "Congresso delle famiglie" di Verona non solo non sia garantita la pluralità di visioni sul tema, ma vi sia anche, più o meno latente, il rischio di veder promossa un'idea unilaterale di "famiglia", la cosiddetta «famglia naturale», discriminando quelle realtà sociali e affettive che non rientrano in tale "definizione". «È certo che il criterio fondamentale che ispira ogni azione di questo Governo è il rispetto della persona, - ha infatti precisato il premier Conte - della sua dignità individuale e sociale, indipendentemente dall’orientamento sessuale e a prescindere dalle scelte compiute nella sfera di vita privata, che va protetta da ogni indebita interferenza. Questo Governo si propone di tutelare con la massima attenzione ed energia la famiglia fondata sul matrimonio, senza che questo possa in alcun modo compromettere il riconoscimento giuridico e la piena legittimazione delle unioni civili e delle diverse forme di convivenze basate su vincoli di natura affettiva».

Diversa l'interpretazione dell'iniziativa del premier Conte fornita invece dagli organizzatori stessi del congresso in Gran Guardia: «La questione del loghetto non ci ha mai intrigato più di tanto, - hanno dichiarato Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso delle Famiglie - conta la sostanza. Conte ha riconosciuto il valore della famiglia fondata sul matrimonio esattamente in linea con il nostro pensiero e ha distinto le altre forme di convivenza basate su natura affettiva come le unioni civili. Quel che ci interessa è che rimanga il patrocinio del Ministro della Famiglia Fontana».

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