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Venerdì, 19 Aprile 2024
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È il giorno di Renzi, la campagna parte dalla Gran Guardia

L'esponente del Pd presenta la sua candidatura alle primarie nella città guidata da Flavio Tosi, che poche giorni fa aveva espresso parole di stima per il sindaco di Firenze

Annuncia ufficialmente la sua candidatura alle primarie del Pd e non solo, Matteo Renzi, e lo fa dalla città guidata dal nemico stimato Flavio Tosi.

Proprio il sindaco scaligero aveva ammesso, poco tempo fa, di simpatizzare per il collega toscano nelle elezioni tra i democratici e la cosa aveva infastidito non poco diverse persone all'interno del centro sinistra. Gli stessi esponenti in Comune per il Pd infatti hanno rimandato al mittente i complimenti ricevuti e anche il presidente del Partito democratico, Rosy Bindi, ha guardato con scetticismo agli auguri fatti da Tosi dicendo potrebbero non portare bene al giovane candidato. L'incontro fra i due doveva avvenire oggi all'arrivo di Renzi, ma pare sia sfumato per problemi di impegni e tempi. 

Il convegno è stato aperto con la frase: “Mi candido a governare l’Italia, ma se perderò darò una mano”. E di seguito: "Non ho paura di chiedere i voti del centrodestra".

"Cambiare l'Italia, non il partito", questo l'obiettivo dell'esponente democratico che parla anche dell'umiliazione subita dal Pd alla caduta del governo Berlusconi: ”Essere democratici è anche un’umiliazione quando il governo degli altri va a casa e nonostante tutta la buona volontà il tuo gruppo dirigente non riesce a trovare una proposta credibile”.

Proprio al governo tecnico poi ha riconosciuto meriti e colpe: ”L’esperienza del governo Monti ha restituito all’Italia l’idea di un paese che fa e non rimanda. Se vinceremo noi continueremo a fare le cose immediatamente e non a rinviarle”. Renzi poi proesgue con i lati negativi di questo governo di transizione: "Monti, però, non è riuscito ad offrire una speranza. Forse non era quello il suo obiettivo, ma non vedo l’idea del coinvolgimento e di un ideale lanciato nel futuro”.

A chi gli chiede perché far partire la propria campagna elettorale proprio da una città come Verona, il sindaco di Firenze risponde: "Siamo partiti da Verona perché a qualche chilometro da qui abbiamo dimostrato che se non ci chiudiamo in difesa il centrosinistra può vincere e stupire". Il riferimento è per il sindaco di San Giovanni Lupatoto, Federico Vantilli, che ha spezzato l'egemonia della Lega nelle ultime elezioni comunali. Questo secondo Renzi perché: "Quando il centrosinistra rifiuta il catenaccio rischia di farcela e se ce la fa puo' imporre un futuro alla politica italiana". Una scelta quasi scaramantica dunque, per una politica giocata in attacco.

 

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