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Filobus, i tempi si dilatano: "Ci si muova per sciogliere i nodi irrisolti"

"La Provincia provi ad accelerare e ad arrivare a concludere la gara nei tempi previsti", dicono Rotta e Zardini. Bertucco invece attacca Pressi: "La filovia non c’entra un tubo con la mancata redazione del bando sul servizio di Tpl veronese"

"Non siano accampate sterili scuse. Da anni sappiamo che occorreva attrezzarsi, si sapeva che in assenza della gara giustamente sono previste penalità, perché non si è ancora provveduto? Sui tempi di gara è un preciso impegno dell'ente di governo, la Provincia e non certo l’azienda Atv come riportato su alcuni articoli sulla stampa, provvedere a bandirla nei tempi previsti". 
Intervengono così i deputati veronesi del PD, Diego Zardini e Alessia Rotta, sulla questione Filobus. L'opera è nata sotto l'egida dell'amministrazione Tosi, dieci anni fa, ma rischia di dover passare ancora diverso tempo prima di vederla completata. La Provincia bandirà la gara per affidare la concessione del servizio di Trasporto pubblico locale entro il 31 dicembre 2017, termine ultimo che se non sarà rispettato può far perdere il contributo statale destinato alla realizzione della linea filoblus. 

Per i due Democratici però, addebitare i ritardi al progetto di filovia è del tutto fuorviante, specie dopo sei anni di proroghe: "Non si dia la colpa al filobus, progetto per il trasporto pubblico di massa, quanto mai necessario a Verona se vogliamo rendere sostenibile la mobilità e ridurre traffico ed inquinamento dell'aria. Semmai ci si muova per risolvere i tanti nodi irrisolti del progetto, che sono stati per anni lasciati senza soluzione, come i parcheggi scambiatori, il capolinea a Parona, la connessione est-ovest e con il trasporto ferroviario metropolitano.
La Provincia - concludono Rotta e Zardini - anziché proporre proroghe dilatorie, o peggio farsi affascinare da fantomatici quanto deleteri passi indietro rinunciando ad un sistema di trasporto di massa per coprire inefficienza degli enti locali, provi ad accelerare e ad arrivare a concludere la gara nei tempi previsti. Come parlamentari del Pd verificheremo se ci saranno le condizioni per lasciare un po’ di tempo in più, ma ciascuno si assuma la sua parte di responsabilità".

Anche il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, Michele Bertucco, si pronuncia sulla vicenda, smentendo anche le parole del consigliere provinciale della Lega Matteo Pressi, sul collegamento tra Tpl e filovia. 

“Irrazionale e dannoso” per la gestione del servizio di trasporto pubblico locale è che vi siano personaggi come il consigliere delegato Matteo Pressi che lanciano allarmi senza aver mai aperto un fascicolo e letto una sola carta.

Se lo avesse fatto, avrebbe scoperto che il filobus non c’entra un tubo con la mancata redazione da parte della Provincia del bando per l’affidamento del servizio di Tpl veronese, dal momento che la delibera del consiglio provinciale numero 37 del 5 ottobre 2016, che il consigliere delegato dovrebbe conoscere, fissa un orizzonte temporale di breve periodo (soltanto 7 anni di concessione) proprio per “ridurre il rischio che la filovia urbana sia completata prima della scadenza del contratto”.

Su questa circostanza presenterò domani una domanda di attualità in Consiglio. Per il resto concordo con il deputato D’Arienzo che il Comune di Verona deve decidersi sul filobus: o lo realizza o abbandona il progetto, ma questo non può diventare l’alibi dei fallimenti di Provincia, Comune e Regione, incapaci di coordinarsi malgrado siano governati da maggioranze politiche omogenee.

Pur di non ammettere di aver perso mesi e mesi a scontrarsi col Comune affinché il servizio rimanesse “in house”, la delibera provinciale, in una nota a penna firmata dall’ex direttore generale, tira in ballo persino “l’elevata complessità tecnico-giuridica della fattispecie” (sic).
Mi chiedo se ci sia un limite, morale o politico, al cinismo di certi politici e di certi funzionari sempre pronti ad incolpare qualcun altro pur di non assumersi le responsabilità.

Dal buon esisto del bando non dipende soltanto il funzionamento del trasporto pubblico per i cittadini veronesi ma anche il posto di lavoro di centinaia di lavoratori Atv e non solo. Il Comune di Verona l’aveva spuntata perché la messa a bando del servizio era e rimane l’unico modo per salvare il posto di lavoro ai lavoratori delle aziende satelliti di Atv. Non a caso, su mia proposta, la delibera del consiglio comunale del 23 giugno 2016 contiene le cosiddette clausole di salvaguardia occupazionale per questi lavoratori. Da allora però la Provincia ha prodotto soltanto l'Avviso di Gara del 14 Ottobre 2016. Che cosa ha fatto nei 13 mesi successivi? Ecco un lavoro per Pressi, al quale suggerisco anche di verificare che i Comuni abbiano presentato i Piani di Bacino: non ne risulta nessuno.

Se ora le amministrazioni locali non sono in grado di rispettare i termini di legge (cioè l'avvio del bando entro il 31 dicembre) lavoratori e cittadini sapranno con chi prendersela.

Avviso di preinformazione
Deliberazione-n.-37
Delibera 31 2016
Trasporto pubblico 30 novembre 2017

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