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Filobus, via i lavori a novembre. Bertucco: «Correrà in una rete depotenziata»

L'assessore Zanotto ha annunciato l'inizio dei cantieri, ma per il consigliere comunale di opposizione «l'amministrazione non ha uno straccio di idea su come integrare il trasporto pubblico locale con la mobilità ciclistica»

L'assessore all'ambiente del Comune di Verona Ilaria Segala lo scorso 28 settembre aveva annunciato il Pums (piano urbano per la mobilità sostenibile) era quasi pronto. Un po' più dettagliato è stato recentemente l'assessore alle infrastrutture Luca Zanotto che ha parlato del 2019 come l'anno in cui Verona si doterà di questo strumento. E sempre il prossimo sarà l'anno in cui partiranno i lavori per la ciclabile dal Chievo a Porta Nuova e in cui sarà potenziato il bike-sharing. Intanto, negli ultimi mesi di quest'anno partiranno altri cantieri, quelli per il filobus. Il conto alla rovescia per la realizzazione dell'opera è già partito. Il filobus deve essere pronto entro il 31 gennaio 2022 e per rispettare questa scadenza si lavorerà già da novembre.

Gli annunci fatti dall'assessore Zanotto sono stati recepiti anche dal consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, il quale però si chiede in che modo l'amministrazione intenda affrontare le criticità del percorso. «Il filobus passerà dentro o a fianco l’ex Manifattura Tabacchi? - chiede Bertucco - Che cosa accadrà in via IV Novembre? E in via Mameli? Il sottopasso di via San Paolo verrà fatto e, se sì, come? Come verrà risolto il nodo di via Pisano-viale Spolverini in Borgo Venezia? Il rischio è che il filobus sia destinato a correre nell'ambito di una rete smembrata e depotenziata».

Il consigliere Bertucco ha inoltre letto le osservazioni che il Comune di Verona ha spedito alla Provincia sui programmi che definiranno il futuro del trasporto pubblico locale.

Lo scenario è assai fosco - commenta Bertucco - La capacità di servire l'utenza del filobus è quasi dimezzata da 7mila a 4mila utenti l'ora per il nodo di Verona Porta Nuova. La frequenza del servizio è raddoppiata in quartieri popolosi come Golosine e Santa Lucia. Una parte del quartiere Saval e di via San Marco sono completamente tagliate fuori dal servizio. Mancano infrastrutture in punti di snodo fondamentali come Porta Vescovo, senza contare la miriade di errori e refusi contenuti nel piano provinciale, evidentemente fatto male e in maniera frettolosa. Allo stesso tempo, l'amministrazione comunale mostra di non avere uno straccio di idea su come integrare il trasporto pubblico locale con la mobilità ciclistica e completare la rete ciclabile cittadina.

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