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«Alle donne piacciono i neri per un'altra dote sotto». Barbisan espulso dalla Lega

Parlando dei migranti, il consigliere regionale ha usato parole definite indegne dal PD e da Cgil Veneto. Ma anche per la Lega le frasi di Barbisan sono vergognose, e le scuse non sono bastate

Non sono bastate le scuse al consigliere regionale del Veneto Fabiano Barbisan. Dopo le critiche per le parole pronunciate durante una trasmissione televisiva, è arrivata anche l'espulsione dalla Lega. «Frasi vergognose», le ha definite il segretario regionale del Carroccio veneto Alberto Stefani.

Barbisan era tra gli ospiti del talk-show televisivo Focus di Rete Veneta. Durante una discussione sull'immigrazione, riferendosi ai migranti, Barbisan ha dichiarato in dialetto: «Sono più sgionfi de mi», intendendo che non sono uomini e donne fisicamente deperiti. E poi ha aggiunto: «Questi ragazzotti, non si può dire neri, bisogna dire di colore adesso, forse alle donne piacciono perché hanno magari un'altra dote sotto».

Parole da cui si è subito dissociato il conduttore del programma Luigi Bacialli e che sono state immediatamente stigmatizzate dai consiglieri regionali del Partito Democratico: «Lo show televisivo di cui si è reso protagonista Barbisan è qualcosa che va oltre il "Bar Sport", con parole che sono a dir poco indegne, a maggior ragione perché pronunciate da un rappresentante delle istituzioni. Una vera vergogna, che cancella ogni rispetto per le donne, per chi soffre e cerca di scappare dagli orrori, e per lo stesso consiglio regionale del Veneto».
Ed anche il coordinamento delle donne di Cgil Veneto ha commentato: «Barbisan si è lasciato andare a frasi razziste verso i migranti e offensive verso le donne. Sono state pronunciate parole indegne da parte di un importante rappresentante istituzionale, che evidentemente coltiva idee incompatibili con i valori democratici e costituzionali. Condanniamo fermamente quanto è stato detto e qualunque atteggiamento discriminatorio e sessista».

Fabiano Barbisan si è scusando, dichiarando pubblicamente che le parole pronunciate durante il programma Focus «non rappresentano né i miei valori, né, soprattutto, il pensiero del movimento e del gruppo al quale appartengo. Sull’onda emotiva della diretta televisiva, purtroppo, mi sono fatto colpevolmente trascinare dagli argomenti e dalla discussione. Chi scappa da una guerra ha tutti i diritti ad essere assistito, a prescindere dalla propria corporatura. Mi scuso pertanto per queste mie parole, così come mi scuso se ho ferito la sensibilità delle donne e chiunque si sia sentito offeso dagli improvvidi termini che ho utilizzato».

Scuse che però non lo hanno salvato dalla mannaia della Liga Veneta che lo ha espulso. La decisione è stata presa dal segretario regionale Stefani, che ha definito quelle di Barbisan «affermazioni indegne e vergognose, da punire con massima severità. Le scuse non bastano al partito».

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