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Emergenza nutrie, la proposta di Bassi: "Somministriamogli antifecondativi"

Il vice capogruppo in Regione della Lista Tosi ha presentato un'interrogazione al Consiglio dove propone la sua idea per risolvere il problema di questa piaga che riguarda anche il veronese

La Regione consideri la somministrazione di antifecondativi come soluzione al problema delle nutrie” si intitola così l’interrogazione a risposta scritta depositata oggi in Consiglio regionale dal vicecapogruppo della Lista Tosi Andrea Bassi.

“Dove l’abbattimento rischia di non essere attuabile a causa delle nuove norme di Legge – spiega Bassi - la Regione consideri di rivolgersi ad enti di riferimento per la medicina veterinaria preventiva e prendere in considerazione l’applicazione di mangimi antifecondativi per limitare e contenere la proliferazione di questi roditori. Della serie: se gabbie e fucili sono bloccati da pastoie burocratiche che fanno permanere il problema e le conseguenze dello stesso, si approfondisca la ricerca di una soluzione alternativa”.

“Alcuni Comuni italiani – spiega il tosiano - hanno risolto il problema della proliferazione dei piccioni che danneggiano monumenti e palazzi con rischio igienico sanitario grazie all’utilizzo di antifecondativi nei mangimi. Un modo incruento per limitare la pressione demografica all’interno delle colonie. L'intervento farmacologico di tipo anticoncezionale con la somministrazione di mangimi antifecondativi per il controllo delle nascite dei piccioni non è mai stato preso in considerazione fino ad oggi per il problema delle nutrie ma potrebbe rivelarsi la soluzione a lungo termine”.

L'emergenza nutrie – ricorda il consigliere veronese - è un problema ormai fuori controllo, affrontata più volte dalle amministrazioni locali e regionali senza soluzioni concrete e definitive. In primis per la sicurezza idraulica: questi roditori, a causa della loro propensione a vivere lungo i corsi d'acqua e a scavare pericolose tane negli argini, diventano una sorta di mina vagante. Ci hanno provato i Comuni e le Province a risolvere il problema con piani di contenimento ed eradicazione che a lungo temine si sono rivelati vani ed ora sono addirittura fermi, in fase di rivisitazione, in seguito all'approvazione lo scorso dicembre, di una norma contenuta nel collegato ambientale alla legge di stabilità, con la quale il Governo ha cambiato le regole. Ora le nutrie – prosegue Bassi - rientrano fra le specie regolate dall'articolo 19 della legge sulla caccia con la conseguenza che i Comuni hanno perso il potere di intervento sulla gestione della specie. E’ la Regione ad autorizzare i piani di abbattimento, che dovranno però essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali”.

“La necessità di affrontare questa situazione – aggiunge il vicecapogruppo della Lista Tosi - ha dato vita ad una sorta di braccio di ferro esterno ed interno alla Regione. Da una parte animalisti ed ambientalisti contro gran parte delle amministrazioni comunali, con quest’ultime che chiedono a gran voce l’abbattimento dei roditori. E dall’altra il potere esecutivo, ovvero la Giunta regionale, che ha avviato un percorso per l’adozione di una delibera che, venendo condivisa con il tavolo tecnico nazionale dedicato al problema nutrie, detti regole attuabili subito e volte all'eradicazione dei roditori. L’abbattimento delle nutrie rischia però di non essere attuabile e di rivelarsi una soluzione indefinitiva quale “contenimento” momentaneo della specie con costi non indifferenti per le manutenzioni e la messa in sicurezza idraulica”.

Per questo motivo il consigliere tosiano interroga la Giunta regionale per sapere: “Ove l’abbattimento delle nutrie si rivelasse inapplicabile o invano come soluzione definitiva all’emergenza che si ripercorre da anni – conclude Bassi nell’interrogazione - se la Giunta intenda attivarsi presso gli enti di riferimento per la medicina veterinaria preventiva e prendere in considerazione l’applicazione di mangimi antifecondativi per limitare e contenere la proliferazione di questi roditori”.

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