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Elezioni Comunali 2017 Centro storico / Piazza Bra

Le foto con Giacino, Tosi si rivolge alla magistratura e attacca Sboarina

Per il sindaco uscente è stata costruita una macchina del fango contro di lui e la sua compagna, la candidata sindaco Patrizia Bisinella. Sboarina replica: "Valuterò le misure da prendere a tutela della mia onorabilità"

"Le parole sono importanti", diceva Nanni Moretti in un suo film. Ma le foto sembrano essere ancora più importanti. Andatelo a chiedere alla pagina Facebook Cose divertenti della campagna elettorale veronese 2017, pagina nata per scherzo tra amici. Gli amministratori hanno ricevuto e pubblicato due foto che sono state subito fagocitate dalla campagna elettorale. Nella prima si vedeva la candidata sindaco Patrizia Bisinella al bar con Vito Giacino, ex vicesindaco in attesa del terzo grado di giudizio dopo due condanne. Nella seconda invece c'era Flavio Tosi in compagnia di Giacino.

Per la prima foto le polemiche sono rimaste quasi del tutto all'interno del web. Dopo la seconda invece il caso è esploso e il sindaco Tosi ha presentato un esposto in Procura. "Da settimane io e la senatrice Patrizia Bisinella veniamo pedinati e fotografati", ha detto Tosi. La sua tesi è che persone vicine ad un candidato sindaco avrebbero messo in piedi una macchina del fango per screditare Bisinella. Una tesi che ha un doppio vantaggio per Tosi: mostrare che Bisinella è un candidato forte, tanto che gli avversari per avere la meglio devono utilizzare l'arma del discredito, arma che però è in mano anche a Tosi, che contrattaccando getta a sua volta discredito su un altro candidato sindaco.

Una macchina del fango "riconducibile ad ambienti vicini a Federico Sboarina", ha affermato Tosi, a cui Sboarina ha subito replicato: "Sono affermazioni false e pesanti. La mia campagna elettorale è fin dall'inizio caratterizzata dall'assenza di polemiche e di inutili risse mediatiche, la mia storia politica e professionale lo confermano. Nei prossimi giorni valuterò le misure da prendere a tutela della mia onorabilità. Non facciamo però l'errore di spostare l'attenzione dal fatto che il sindaco uscente si incontri con l'ex assessore all'urbanistica conto il quale il Comune di Verona si è costituito parte civile".

Ma la questione ormai non è più solo tra la coppia Tosi-Bisinella e Sboarina. Sulle fotografie pubblicate dall'ironica pagina Facebook sono intervenuti quasi tutti i candidati sindaco. "La buona politica dovrebbe essere in grado di separare la propria strada da chi, ricoprendo una carica pubblica, ha agito per tornaconto personale e non per l’interesse della comunità - ha detto il candidato Michele Bertucco - Vito Giacino è stato condannato per concussione in primo e secondo grado e ora attende la decisione della Cassazione. Il meno che si possa pretendere da una candidata a sindaco e da un sindaco uscente è che gli stiano distante mille miglia. Ed è grave che il sindaco uscente, anziché spiegare le ragioni di questi incontri inopportuni con Vito Giacino, si precipiti in Procura per denunciare la presenza di queste foto".

"Al posto di spiegare il motivo delle frequentazioni più o meno lecite in piena campagna elettorale con l'ex vicesindaco Vito Giacino, si cerca di focalizzare l'attenzione su chi avrebbe scattato quelle foto, insomma si indica la pagliuzza e non si vede la trave - ha commentato Alessandro Gennari, candidato del Movimento 5 Stelle - Su Verona, da molti anni, ci sono molte ombre e punti interrogativi da dipanare: lo faremo quando saremo alla guida della città. Tosi smetta di essere omertoso e chiarisca ogni aspetto".

Molto breve l'intervento di Orietta Salemi, candidata sindaco PD: "In questa campagna elettorale assistiamo a un confronto sempre più degradato, che lascia ai margini la discussione sulle vere priorità della città. Però una cosa è certa: nel confronto tra candidati sindaco la storia politica e personale fanno la differenza".

"Quelle foto non mi interessano - ha aggiunto il candidato sindaco di Verona Pulita Michele Croce - In quanto candidato sindaco ho dei doveri verso la città che mi impongono di arrestare gli effetti devastanti del Piano di Assetto Territoriale messo in piedi negli ultimi 10 anni. Un Piano degli Interventi che ha distrutto interi quartieri riducendo la visione della città a mero mercantilismo, incentrato su centri commerciali e sullo svilimento delle nostre eccellenze culturali e tradizionali".

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