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Traguardi ai veronesi: «Cambiamo aria?». Per una città più sostenibile

A Villa Buri, l'evento conclusivo della campagna elettorale. Il consigliere Tommasi: «Negli ultimi mesi siamo andati strada per strada ad ascoltare le esigenze dei cittadini e a presentare la nostra visione»

Un confronto a quattro su ambiente, urbanistica e sviluppo sostenibile per capire come costruire la Verona di domani. Con «Ehi Verona, cambiamo aria!», il movimento civico Traguardi ha concluso ieri, 7 giugno, a Villa Buri la sua campagna elettorale in favore del candidato sindaco Damiano Tommasi, cercando di ragionare sulle sfide cruciali con cui gli amministratori cittadini dovranno confrontarsi nei prossimi anni.

L'ospite principale è stato Maria Chiara Pastore, docente del Politecnico di Milano e direttrice scientifica di ForestaMI, il progetto nato sotto la direzione dell'archistar Stefano Boeri che ha l'obiettivo finale di piantare tre milioni di alberi, numero pari agli abitanti di Milano e hinterland. Progetto che nel contempo intende incrementare il capitale naturale entro il 2030.
Pastore ha parlato delle politiche e degli strumenti finanziari attualmente attivi, a livello nazionale e locale, per supportare la forestazione urbana e contribuire così a costruire città più verdi, in salute e più resilienti e a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità indicati dall'Agenda 2030.
Con lei hanno dialogato Tommaso Ferrari, ingegnere ambientale e consigliere comunale di Traguardi; l'imprenditrice Marina Salamon e l'urbanista Catherine Dezio, docente al Politecnico di Milano e candidata di Traguardi per il Consiglio comunale.

«Negli ultimi mesi siamo andati strada per strada ad ascoltare le esigenze dei cittadini e a presentare la nostra visione di una città più sostenibile - ha dichiarato Tommaso Ferrari - Ma non siamo stati gli unici. In diverse parti d'Italia gli amministratori si sono spesi per rinnovare le loro città in chiave sostenibile. Le città del futuro, e con esse anche Verona, non devono ragionare di sostenibilità in un'unica direzione, quanto in un'ottica integrata tra politiche urbanistiche, culturali, economiche e sociali».

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