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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Divisioni nel Governo e in Regione sul Congresso Mondiale delle Famiglie

La Lega parteciperà con due ministri, ma il Movimento 5 Stelle si discosta: «Non rappresentano l'esecutivo». E in Regione continuano le richieste per togliere il patrocinio all'evento di Verona

«Il Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families) è un evento pubblico internazionale di grande portata che ha l'obiettivo di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale». Così si presenta sul suo sito internet il Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà dal 29 al 31 marzo a Verona. Un sito internet che mostra ancora il logo della Presidenza del Consiglio dei Ministri nonostante la revoca e la presa di distanza da parte del premier Giuseppe Conte. Ma comunque, se «l'obiettivo» è quello di «unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie», non sembra che l'evento lo stia ottenendo perché continua ad essere netta la divisione all'interno della società e delle istituzioni a causa di questo Congresso.

A livello nazione, la divisione non è solo tra maggioranza e opposizione, ma anche le due forze politiche del governo gialloverde sono divise. La Lega parteciperà addirittura con due ministri, Matteo Salvini e Lorenzo Fontana, mentre il Movimento 5 Stelle ribadisce che la partecipazione dei ministri leghisti non è in rappresentanza dell'intero esecutivo. «Il Congresso Mondiale delle Famiglie mi sembra che abbia preso una piega misogina e omofoba che non ha nulla a che vedere con la sacrosanta valorizzazione delle famiglie che sta a cuore a tutti noi - ha detto il 5 Stelle veronese Mattia Fantinati - Civiltà significa saper tutelare tutte le forme di famiglia. Ministri o alcuni componenti della Lega hanno tutto il diritto di professare le loro idee, ma non lo facciano a nome mio e di questo Governo, visto che non ci rappresentano».

A livello regionale, le richieste di togliere all'evento il patrocinio della Regione Veneto arrivano dall'opposizione. Lo ha chiesto Andrea Zanoni del PD e lo chiedono anche Patrizia Bartelle di Italia In Comune e Piero Ruzzante di Liberi E Uguali. «Il presidente Zaia si trova a suo agio a condividere il palco con personaggi che affermano che le persone omosessuali sono contagiose come la peste? - scrivono Bartelle e Ruzzante - Non è accettabile che il nome e il simbolo della Regione Veneto siano accostati a messaggi contro l'autodeterminazione delle donne e contro le persone lgbtq».
Il presidente del Veneto Luca Zaia dice di non vedere messaggi omofobici nel Congresso Mondiale delle Famiglie e tre consiglieri regionali, Stefano Valdegamberi, Sergio Berlato e Massimiliano Barison lo sostengono. «Mai visto tanto accanimento contro un Congresso Internazionale sulla Famiglia - scrive Valdegamberi - Viste le polemiche del tutto strumentali di questi giorni sono sempre più convinto che le vere discriminazioni sono proprio verso la famiglia nella definizione della Costituzione Italiana».

Confermiamo il nostro pieno sostegno al Congresso Mondiale delle Famiglie - hanno aggiunto Berlato e Barison - Siamo convinti che in questo particolare contesto storico si debba rivendicare il prezioso ruolo che ha la famiglia, sottolineare che questa istituzione deve essere tutelata e valorizzata riportandola al centro del dibattito politico. Gli attacchi di una certa sinistra ideologizzata nei confronti di queste manifestazioni in difesa della famiglia sono un oltraggio alla libertà di esprimere in modo pacifico un sentimento che accomuna una moltitudine di persone preoccupate per una deriva nichilista della società.

E il Congresso Mondiale delle Famiglie risponderà a tutte le polemiche domani, 15 marzo, durante la conferenza stampa di presentazione.

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