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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Disordini nel carcere di Montorio, +Europa: «Intervenire per migliorare le condizioni dei detenuti»

Dalai e Nalin chiedono «alle forze politiche della coalizione che sostiene il sindaco Tommasi di farsi carico di un'azione di verifica della attuale situazione», dopo le segnalazioni dei giorni scorsi dei sindacati di polizia penitenziaria

«Nel carcere di Montorio si stanno verificando situazioni molto gravi. L’ultima protesta ha visto un paio di detenuti dare fuoco alla cella con alcol autoprodotto dalla frutta fermentata, così come emerso dalle notizie diffuse. Sempre negli ultimi tempi sono stati segnalati anche episodi di aggressione e autolesionismo». Dopo le recenti segnalazioni giunte dai vari sindacati di polizia penitenziaria, Lorenzo Dalai, coordinatore +Europa Verona, e Anna Lisa Nalin, della segreteria nazionale di +Europa, analizzano la situazione delle case circondariali.

«Purtroppo la situazione nelle carceri veronesi che annovera 300 detenuti è analoga a quella degli istituti di pena nazionali - proseguono Dalai e Nalin -: celle sovraffollate, pochissimi momenti sociali, lavoro riservato ad una minoranza, scarsità di personale penitenziario e strutture spesso decadenti. Tutto questo aggravato dal caldo terribile di questi giorni che nelle strutture dotate di pochi servizi diventa ancora più insostenibile.
In tutta Italia i numeri delle carceri sono drammatici: circa 58.000 persone, ben 6.500 in più rispetto al limite massimo. Di questi 18.000 sono stranieri».

Problemi che, almeno parzialmente, secondo i due esponenti di + Europa potrebbero essere risolti legalizzando la cannabis: «Inoltre c’è da rilevare che i detenuti per piccoli reati legati all’uso e al piccolo spaccio di cannabinoidi rappresentano una parte considerevole. +Europa ribadisce come la legalizzazione della cannabis eviterebbe pene detentive, consentendo eventualmente altre misure. La legalizzazione ha infatti come obiettivi combattere lo spaccio e i relativi introiti delle mafie e contribuire ad abbattere il sovraffollamento carcerario».

Tornano ai problemi registrati a Montorio «possiamo aggiungere che qualcosa è cambiato nella gestione della casa circondariale veronese: negli ultimi tempi si stanno verificando con sempre più alta frequenza episodi di violenze, che rasentano ormai la rivolta, come testimoniano i rapporti stilati dai sindacati della polizia penitenziaria.
In conclusione riportiamo anche le parole della presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra al meeting di Rimini: “drammatica la condizione dei detenuti, cui si offrono scarsissime opportunità formative e lavorative. Del lavoro carcerario la Corte ha detto in una sentenza che è strumento di ‘redenzione’, non di espiazione della pena, ma è un metodo di trattamento. La tutela della dignità è dovuta per chi è privato della libertà"».

Dalai e Nalin, in conclusione, chiedono «alle forze politiche della coalizione che sostiene il sindaco Tommasi, coalizione della quale +Europa è parte attiva a pieno titolo, di farsi carico di un'azione di verifica della attuale situazione del carcere di Montorio e di adoperarsi per richieste e far predisporre interventi migliorativi immediati».

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