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Agsm, verso l'azzeramento del cda dopo la sfiducia al presidente Croce

Bertucco parla di "crisi muta" e cioè di un presidente sfiduciato dal sindaco senza che si conoscano le reali motivazioni. E per il PD spera che l'azzeramento del cda di Agsm sia un'occasione per «mostrare una reale discontinuità»

Croce rifiuterà di dare le dimissioni al sindaco Federico Sboarina e il sindaco otterrà le dimissioni dell'intero cda. Risultato: una crisi politica avviata a risolversi senza che il sindaco della città proferisca una sola parola.

Questa la previsione fatta dal consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco sull'esito della crisi al vertice di Agsm, con il presidente Michele Croce sfiduciato dal consiglio di amministrazione e senza alcun appoggio ormai dal sindaco Sboarina.
Tre le ipotesi possibili: dimissioni di Croce; revoca della nomina di Croce da parte di Sboarina; dimissioni del consiglio di amministrazione. Tra queste tre, Bertucco ritiene più probabile l'ultima, ma per il consigliere di opposizione è ancor più grave il fatto che il primo cittadino non abbia ancora espresso le motivazioni che hanno fatto venir meno la sua fiducia nei confronti di Croce. «Non si sa che cosa il primo cittadino pensi delle spese per il 120esimo anniversario di Agsm, della situazione malgestita di Amia, della montagna di consulenze attivate in Agsm, della situazione di Agsm Albania, del mancato rispetto della Legge Madia sulle partecipazione pubbliche - scrive Bertucco - Non si saprà niente di niente. Sembra quasi che Sboarina pensi che i veronesi non meritino di essere informati. O, più probabilmente, che pensi già a rinominare lo stesso cda con un nuovo presidente che continui a fare le stesse cose che faceva Croce sempre con il silenzio-assenso del sindaco».

Che l'azzeramento del consiglio di amministrazione di Agsm sia un'occasione per «mostrare una reale discontinuità» è invece l'auspicio del Partito Democratico. Ai consiglieri comunali Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani e il segretario cittadino Luigi Ugoli non bastano le dimissioni di Croce. «Occorre riprendere il processo di efficientamento, razionalizzazione e riduzione dei costi previsto dalle normative a partire dalla Legge Madia, risolvere la crisi di Amia e dotare Agsm di un nuovo direttore generale».

Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Alessandro Gennari pone invece un punto di vista diverso, chiedendo: «Quali sono le azioni messe in atto dal cda di Agsm per garantire la trasparenza e la buona gestione?».

Se da un lato ci sono spese ed incarichi imputabili al presidente Croce, dall'altro ci sono le responsabilità di un consiglio di amministrazione evidentemente inadeguato, che non ha saputo da arginare Croce e nemmeno garantire la trasparenza aziendale su certe decisioni - scrive Gennari - Credo che si debba ragionare in un altro modo, evitando le nomine di persone non adeguate solo perché vicine politicamente e ricercando professionalità di livello manageriale nelle nostre aziende partecipate.

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