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Consiglio comunale di Verona, Ciro Maschio: «Un 2018 molto attivo»

I dati mostrano che rispetto al 2016 le interrogazioni sono triplicate, così come le mozioni, mentre gli ordini del giorno sono più che quadruplicati

Questa mattina, 22 dicembre, il presidente del consiglio comunale di Verona Ciro Maschio ha presentato il bilancio delle attività dell'assise nel 2018. Insieme a lui, l'assessore ai rapporti con il consiglio Luca Zanotto.
Dai numeri è emersa un'aula consiliare contraddistinta da grande produttività, attiva sia durante le sedute che nelle commissioni e, soprattutto, molto propositiva nei confronti della giunta.

I dati mettono in evidenza che, in relazione al 2016 (ultimo anno che consente un confronto omogeneo delle attività), le interrogazioni presentate dai consiglieri sono triplicate, così come le mozioni, mentre gli ordini del giorno sono più che quadruplicati. Nello specifico, a parità di sedute del consiglio comunale (42 nel 2016 contro le 41 nel 2018), le interrogazioni sono passate da 49 a 128, le mozioni da 40 a 122 e gli ordini del giorno da 98 a 462. In crescita anche le ore complessive di durata delle sedute consiliari, passate dalle quasi 109 del 2016 alle quasi 118 di quest’anno.

Le sette Commissioni consiliari permanenti e le tre temporanee, quest'anno, si sono riunite complessivamente 250 volte.
La conferenza dei capigruppo ha convocato i propri membri 57 volte e la presenza media dei consiglieri nelle sedute in sala Gozzi è stata del 92%.

L'insieme di questi numeri - ha detto il presidente Ciro Maschio - dimostra come i consiglieri comunali siano stati molto attivi, sia in aula che nelle commissioni, e che la dialettica con la giunta è stata costante durante tutto l'anno. Il consiglio comunale ha confermato la propria centralità e dall'aula consiliare sono passati i grandi temi cittadini tra cui l'adozione, a giugno, della Variante 23 e più recentemente dell'avanzo di bilancio da 17 milioni di euro, di cui vedremo gli effetti nel corso dell’anno prossimo.
Proprio per quanto riguarda il 2019, il consiglio sarà chiamato a confrontarsi, di nuovo, sui temi delle varianti urbanistiche e poi approderanno in aula la fusione Agsm-Aim, gli assetti delle partecipate e lo sviluppo della città.
Infatti, se il 2018 è stato l'anno del consolidamento dell'attività di questa amministrazione, l'anno prossimo proporremo all'amministrazione e agli interlocutori il tema della città metropolitana e le valutazioni, le ricadute e le eventuali strategie perché Verona arrivi ad esserlo.

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